Viaggiare con Charumati ai tempi del Coronavirus: ITALIA

NONO APPUNTAMENTO.

ITALIA: UN GEMMA PREZIOSA INVIDIATA DA TUTTI

Si ritorna in Italia, la nostra bellissima Italia! Con l’apertura a breve delle regioni, quest’estate si viaggerà principalmente all’interno dei nostri confini. Io devo confessarlo, amo moltissimo i viaggi all’estero e spero che con le dovute cautele, si possa ricominciare a viaggiare anche fuori dal Bel Paese. La curiosità e la passione per i mondi e le culture diverse mi affascina e continuerà ad affascinarmi sempre.

CIAK SI GIRA

LOMBARDIA E LIGURIA

Vorrei menzionare per questa sezione due film di Luca Guadagnino: IO SONO L’AMORE (girato a Milano in Villa Necchi, Dolceacqua e Sanremo) con Tilda Swinton e Alba Rorwacher e CHIAMAMI COL TUO  NOME (girato a Crema e dintorni).

Due film che trattano lo stesso tema: l’amore. Quello vero, puro senza limiti e senza discriminazione di ogni genere. Quando l’amore scoppia tra due persone non esistono ceti, professioni, nazionalità, età, culture e sesso.

Nel primo film l’amore passa sopra il denaro e sopra ad una vita facile in nome dell’autenticità. Nel secondo si rivivono (almeno io!) le sensazioni del primo amore, del primo bacio, ho sentito le cosiddette farfalle nella pancia tanto mi sono immedesimata!

Guadagnino descrive con maestria atmosfere ricche di emozioni che coinvolgono tutti i sensi. Si percepiscono gli odori, i profumi, il caldo e il freddo.. e le musiche sono divine! In Chiamami col tuo nome ho scoperto Sufjan Stevens che con le sue canzoni ha contribuito alla bellezza del film.

“Per non soffrire soffochiamo così tanto di noi che a trent”anni siamo in bancarotta ed ogni volta che ricominciamo abbiamo sempre meno da offrire.”

Chiamami col tuo  nome

BASILICATA

BASILICATA COAST TO COAST di Rocco Papaleo con Rocco Papaleo, Alessandro Gassman  Max Gazzè e Giovanna Mezzogiorno.

Girato interamente in Basilicata. Una regione molto bella ma poco conosciuta se non per Matera che ha spopolato negli ultimi anni e a gran ragione! Paesaggi aspri, selvaggi ma molto belli. Si passa dal tirreno, si attraversano gli Appennini e si arriva sullo Jonio. E’ la storia di 4 musicisti sgangherati che per partecipare al Festival musicale di Scanzano, decidono di attraversare la regione da costa a costa passando da piccoli paesini e incontrando persone tanto ospitali quanto curiose. Ogni personaggio ha la sua storia e le sue caratteristiche: troviamo, il belloccio, l’idealista, il timido e l’osservatore “muto”. Una ragazza capricciosa e viziata come cronista che segue la band per immortalare questa iniziativa bizzarra.  Ma nulla è bizzarro se hai un ideale o uno scopo. E’ proprio questo che muove le nostre azioni. Avere uno scopo, un sogno o una meta  ti fa andare avanti nonostante gli sgambetti della vita e gli imprevisti che sono sempre dietro l’angolo. Max Gazzé firma la colonna sonora con la bellissima e dolcissima canzone “Mentre dormi”.

 “La Basilicata esiste, è un po’ come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi.”

“Non è che bisogna essere idealisti per andare da Maratea fino a Scansano. Basta che uno una cosa la vuole veramente.”

L’ARTE DI LEGGERE

MONTEDIDIO Erri De Luca

Tra le chiassose e strette vie del quartiere di Montedidio, un quartiere di Napoli, vive un tredicenne che scrive i suoi pensieri sulle sue giornate. Una favola un po’ amara attraverso la quale il protagonista ci porta con lui nel passaggio alla vita adulta, passando dall’AMMORE con due M, al suo primo lavoro nella bottega di Mast’Errico che gli insegna un mestiere, ai suoi primi grattacapi. In tutto questo il suo compagno sarà Don Rafaniello “o’ scarparo” che lavora con il ragazzo nella bottega che gli insegnerà a pensare sugli uomini e sulle cose.

De Luca, fotografa, dipinge compone. Sa toccare le corde più intime e sensibili del nostro essere con una semplicità assoluta. Una bella lettura sul coraggio e la forza.

“Ho visto che in italiano esistono due parole, sonno e sogno, dove il napoletano ne porta una sola, suonno. Per noi è la stessa cosa.“

UNA FINESTRA VISTA LAGO Andrea Vitali – LOMBARDIA

La sponda orientale del lago di Como e le vicende della gente comune che vi abita rivivono attraverso i romanzi di Vitali. Qui il set d’eccezione è ancora una volta Bellano, un piccolo villaggetto apparentemente monotono, intorno al quale ruotano le storie di diverse persone che portano lo stesso nome di Giuseppe Arrigoni. L’omonimia può esser fonte di continui equivoci ma anche di grandi libertà e così si alternano intrighi amorosi e scheletri nell’armadio. Una su tutte quella dell’operaio Eraldo Bonomi.

GIRO DI VENTO Andrea De Carlo UMBRIA

Un gruppo di amici milanesi parte alla volta della verdeggiante e selvaggia Umbria: destinazione Giro di Vento. I quattro professionisti, accompagnati dall’agente immobiliare Alessio Cingaro, vengono conviti ad acquistare quattro case occupate da contadini abusivi. Giunti nei pressi della località, il gps va in panne e l’auto resta bloccata nel fango di un improvviso acquazzone. Ironia della sorte, arrivano alle porte della loro “futura” proprietà, entrando a contatto con una comunità spontanea lontana anni luce dalla società moderna.

In contrapposizione la vita frenetica di oggi e la vita slow che tanti ricercano.

Un romanzo ironico ma tagliente, riflessivo e a tratti buffo.

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Viaggiare con Charumati ai tempi del Coronavirus: Irlanda

OTTAVO APPUNTAMENTO

IRLANDA: UN INFINITO PRATO VERDE

Oggi vi porto nella verdissima e tranquilla Irlanda. Ricordo sempre con molto affetto questo Stato perché ha rappresentato il mio primo viaggio da sola all’estero e la mia prima esperienza di volo. Era il 1992 e salii con eccitazione sull’aereo della compagnia di bandiera Aer Lingus che riporta il simbolo dell’Irlanda unita, il trifoglio. Con stupore, delusione e paura realizzai che nessun passeggero aveva sotto il sedile …il paracadute!!!! Ancora oggi Katia, la mia compagna di viaggio mi ricorda quel momento e imita la mia espressione di terrore puro sul mio viso, ridendo a crepapelle!!

Rimasi in Irlanda un mese e fortunatamente ci ritornai successivamente altre volte. Quello che mi colpì dell’Irlanda oltre all’atmosfera davvero rilassante, furono i colori, tutte le sfumature di verde in contrasto con altrettante sfumature di azzurro del cielo e ancora nuvole gigantesche bianchissime e il blu dell’oceano…un quadro!

L’Irlanda è disseminata di campagne sterminate, sobborghi, paesini persi nella brughiera e anche tanti castelli. Doveroso menzionare le infinite scogliere che si possono trovare, le più famose sono quelle di Moher ma la costa sud del Paese è disseminata di strade panoramiche e promontori frastagliati. Moltissime le spiagge bandiera blu della regione del Donegal. Selvaggia e verdissima, l’Irlanda è una palestra open air per tutti. A piedi, a cavallo, in bici e anche in windsurf.

E ancora dimore e antichi palazzi nobiliari, country house e b&b immersi nel verde o aggrappati alle scogliere…in atmosfere d’altri tempi. Fortezze e chiese, cattedrali e monoliti che raccontano la storia millenaria del Paese. Dunque il paesaggio fa da storia, l’Irlanda vive nel paesaggio!

E poi c’è Dublino, con le sue caratteristiche strade pedonali, pub, il St Stephen‘sGreen park e il Trinity college. Una città giovane e davvero a misura d’uomo.

Grafton Street simbolo di Dublino è la strada pedonale più famosa dove è usuale vedere cantanti e artisti di strada e da dove iniziò la famosa e tanto amata band di Bono Vox: gli U2 che attraverso le loro canzoni hanno espresso esplicitamente la propria avversione contro la violenza e il terrorismo. Gli U2 si sono occupati della Storia della questione irlandese e del rispetto per i diritti civili, improntando su questi temi anche buona parte della loro attività artistica. Sunday Bloody Sunday rappresenta ancora il loro manifesto di pace. Ma l’Irlanda è anche quella di Sinead O’ Connor e dei grandissimi Cranberries.

E poi c’è la Dublino dei poeti e degli scrittori come Yeats e Joyce. A quest’ultimo è stato dedicato il James Joyce Centre e il 16 giugno si festeggia il Bloomsday ovvero il tour sulle tracce dell’Ulisse. Un appuntamento per gli appassionati da non perdere!

“Credo nella magia, nell’evocazione degli spiriti, anche se non so che cosa sono; credo nel potere di creare a occhi chiusi magiche illusioni nella mente e credo che i margini della mente siano mobili, che le menti possano fluire l’una nell’altra, così creando o svelando una mente o energia unica, poiché le nostre memorie sono parti dell’unica memoria della natura”
                                                                                                                William Butler Yeats

E per questa meta meravigliosa, vi consiglio:

L’ARTE DI LEGGERE

ULISSE di James Joyce

Riporto qui sotto alcuni stralci della bellissima recensione di Cristina Costa che puntualmente analizza approfonditamente tantissimi aspetti della storia e dei personaggi.

“E’ la storia di un uomo qualunque, un ordinary man, il piccolo ebreo Leopold Bloom.
E’ il racconto di una giornata qualunque che diventa storia di una vita intera.
E’ l’eroe di una vita mediocre. Apparentemente tranquillo ma in realtà pieno di angosce, paure, timori, slanci, fallimenti, tradimenti.

Perché leggere l’Ulisse?
Per il piacere di perdersi nelle strade di Dublino e lasciarsi travolgere dai loro rumori, colori, odori. Lasciarsi attrarre dalle vetrine dei negozi e dei ristoranti, dai mercati, dagli uffici, dalle osterie, lasciarsi ammaliare dai quartieri a luci rosse.

Perché leggere l’Ulisse?
Perché è musica! Joyce gioca divinamente con le parole: le inventa, le spacca, le disintegra, ridà loro nuova vita, riducendole a suono puro e alla loro essenza primordiale.

Non è per un lettore sbadato tale lettura”

E se vuoi sapere per quali altri motivi si dovrebbe leggere Ulisse, clicca qui 

CIAK SI GIRA

ONCE di John Carney Premio Oscar nel 2008 per miglior canzone Falling Slowly

E’ la storia di due ragazzi con la passione comune della musica. Lui un musicista con alle spalle una storia d’amore tormentata (nella realtà il protagonista è davvero un cantante) che sogna di incidere un proprio album e nel frattempo si guadagna da vivere aggiustando elettrodomestici e suona per le strade. Lei una ragazza madre, polistrumentista ceca, che sogna di possedere un pianoforte tutto suo. Tra segreti, racconti e confessioni nasce un legame profondo che li spinge ad aiutarsi reciprocamente nel tentativo di realizzare i propri sogni.

Un film ambientato a Dublino, dai tocchi delicati e romantici, non è di certo un blockbuster ma l’ho trovato davvero piacevole “Once” parla d’ispirazione, quello stato di grazia che ti (s)muove a fare cose impensabili, che ti rende invincibile e vulnerabile allo stesso tempo. Colonna sonora molto bella!

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Viaggiare con Charumati ai tempi del Coronavirus: Oman

SETTIMO APPUNTAMENTO

IL SULTANATO DELL’OMAN: TRA FASCINO E AUTENTICITA’

Questa è la volta del Sultanato dell’Oman. Una meta ancora poco sfruttata dal turismo di massa quindi ancora autentica. L’Oman si trova nella penisola arabica e fino a gennaio di quest’anno è stato governato da un “Sultano illuminato”: il Sultano Qaboos.  Per 50 anni è rimasto al potere conquistando il primato del Sultano arabo più longevo. E’ considerato uno dei pilastri della politica in medio Oriente perché ha sempre mantenuto un ruolo neutrale nelle dispute geopolitiche ma è stato altrettanto decisivo nelle mediazioni conflittuali della penisola. L’affascinante Sultano, che si dice che assomigliasse al famoso attore Omar Sharif, si è distinto tra le altre cose, per il rispetto e la considerazione dimostrati nei confronti delle donne. La sua morte ha creato moltissimo dispiacere in tutto il popolo omanita. E’ stato inoltre molto amato dalla sua gente e dalle diverse etnie che sono state accolte ed integrate nel Sultanato. Il suo successore, non avendo eredi, è oral’ex Ministro della Cultura Tariq Al Said.

L’Oman, proprio per la sua neutralità, è sempre stato un Paese sicuro e da quando si è “aperto” al mondo per volere del Sultano Qaboos, il settore del Turismo ha avuto una grande rilevanza. Una meta anche facile da raggiungere perché grazie all’ottima compagnia di bandiera Oman Air che collega direttamente Milano a Muscat con diversi voli settimanali diurni e notturni, si arriva a destinazione in poco meno di 6 ore!

Quest’anno l’Oman ha rappresentato la mia punta di diamante per due motivi.

“Il viaggio di agosto di Charumati” per l’estate 2020 avrebbe in programma proprio questo paese. Temo che questa esperienza verrà rimandata, NON CANCELLATA, a causa del Covid19. Non dispero…l’Oman sarà sempre lì pronto ad accogliere me e il mio gruppetto!

 

 

Un viaggio che toccherà le mete classiche come Muscat e la sua bellissima Moschea, Nizwa l’ex capitale culturale e il suo famoso souq. Visiteremo forti, faremo il bagno nei Wadi (pozze d’acqua turchesi circondate dai Canyon), guideremo jeep sulle dune del deserto di Wahiba Sand,  aspetteremo di vedere le tartarughe giganti sulla spiaggia di Ras Al Jinz e faremo un meraviglioso easy trekking sulla spettacolare catena montuosa di Jabal Akhdar dove trascorreremo 2 giorni da mille e una notte nel nostro Luxury Resort.

L’altra ragione che ha reso questa meta ancora più affascinante e che mi ha dato particolare soddisfazione, è che ho avuto il grandissimo piacere di organizzare un viaggio privato ad una coppia considerata “ La coppia dell’anno”. Curiosi eh??

LEI è una artista che ci ha accompagnato nelle ultime estati facendoci sognare con la sua voce e con il suo stile. Quest’anno si è esibita sul palco dell’Ariston con una canzone unica piena di ritmo: “Andromeda” mostrando bravura ed estremo charme. La più elegante e raffinata direi!
LUI è un rapper milanese molto amato dai giovani e non solo grazie ai testi ricchi di spunti e richiami ad eventi e personaggi che solo un pubblico più adulto può cogliere. Ospite dei più grandi dello spettacolo come Fiorello e Roberto Bolle. Avete capito? Si, sono proprio loro.

Charumati  è anche questo!

L’ARTE DI LEGGERE
Non ci sono moltissimi libri ambientati in Oman, ma i due seguenti, come consigliati dalla mia “collega” Sabrina Ferrario esploratrice e grande amante di questo Paese, sono degni di nota.

SABBIE ARABE di  Wilfred Thesiger ambientato nell’immenso deserto di Rub al Khali considerato il più grande del mondo, il “quarto vuoto”.

“L’autore è l’ultimo tra i grandi viaggiatori britannici ad aver esplorato l’Empty Quarter, il deserto dei deserti, il solo luogo in cui “si può trovare la pace della solitudine”. “Sabbie arabe” è il resoconto dei suoi viaggi in un arco di tempo che va dal 1946 al 1950. E’ un classico ricco di centinaia di aneddoti che restituiscono al lettore il sapore della vita originale dei beduini. In un tempo fuori dal tempo, tra carovane e soste, silenzi e colloqui, si può condividere la vita di un popolo fiero e generoso, religioso e violento, fatalista e solidale, una vita aspra e affascinante di cui Thesiger dice: “Nessun uomo può restare lo stesso dopo averla conosciuta.” .

CELESTIAL BODIES di Jokha Alharthi è un libro che vale la pena menzionare, scritto in arabo e tradotto solo in lingua inglese da una scrittrice omanita ha vinto il prestigioso Man Booker International Prize il più importante premio letterario dedicato alla narrativa tradotta in inglese nel Regno Unito.

“Originaria dell’Oman ma trasferitasi in Gran Bretagna per frequentare l’università, Alharti ha conquistato la giuria con una potente saga famigliare intitolata Celestial Bodies, al cui interno si incrociano, come nei grandi classici della letteratura russa ma anche italiana, le vite di tre sorelle: Mayya che si sposa per soldi, Asma che lo fa per dovere; e Khawla che aspetta che il suo uomo ritorni dal Canada. La storica presidente di giuria Bettany Hughes, ha detto a proposito del romanzo che “attraverso i percorsi di vita, di amore e di perdita delle protagoniste, riusciamo a immergerci nella società omanita, in ogni suo strato: dalle famiglie più povere delle schiave, fino a quelli che fanno montagne di soldi grazie l’avvento della nuova ricchezza in Oman e Muscat. Questo libro inizia in una stanza e finisce in un mondo” (di Carlotta Sisti)

 

CIAK SI GIRA
Non vi sono film girati in questa parte del mondo, proprio per il fatto che la meta è stata molto preservata. Possiamo quindi solo immaginare oppure scoprire di persona la cultura, le tradizioni e i diversi paesaggi che offre Il Sultanato.


Sarà una vera e piacevole sorpresa! Allora, chi viene con me?

 

Per chi volesse leggere la mia esperienza in Oman, cliccate qui sotto:

OMAN STYLED BY  BARBARA

Per chi volesse scoprire di più sul rapper Marracash, vi invito a leggere un articolo scritto da Michele Castelli, giornalista e critico, che ha recensito l’ultimo suo album: “PERSONA” che cita il grande James Joyce e Ingmar Bergman. Ancora una volta mille spunti grazie al meraviglioso intreccio culturale tra musica, letteratura e cinema!

MARRACASH TRA JOYCE E BERGMAN

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Viaggiare con Charumati ai tempi del coronavirus: Sudamerica

SESTO APPUNTAMENTO

CILE, BOLIVIA E ARGENTINA: L’INCANTO DEL SUDAMERICA

Amici, si riparte per terre lontane! Da sempre il Sudamerica ha un fascino che cattura un po’ tutti. L’idea di essere ai confini del mondo attira e spaventa anche un po’, ma chi è stato ha riportato con sé immagini e sensazioni fortissime che mai spariranno dalla mente e dal cuore.

Solitamente in questi miei appuntamenti,  indico titoli di libri e film con descrizioni e commenti. Nel mio elenco per la destinazione è d’obbligo menzionare Luis Sepulveda che sappiamo tutti essere stato vittima di questo tanto odiato COVID19. Patagonia Express è il suo diario di viaggio nelle terre della Patagonia e della Terra del fuoco. Riflessioni, racconti e leggende che hanno come sfondo questo meraviglioso paesaggio.

Un altro autore, forse meno conosciuto e famoso ma considerato uno dei più grandi romanzieri latino americano del XX secolo è Francisco Coloane.  Si dice che abbia influenzato oltre a un’intera generazione, anche Bruce Chatwin. Alcune delle sue opere sono Capo Horn e Terra del Fuoco. Consigliatissimi!

E per CIAK SI GIRA, altrettanto d’obbligo è LA CASA DEGLI SPIRITI girato in Cile, tratto dall’omonimo romanzo di Isabelle Allende che vede un cast di attori formidabili come Jeremy Irons, Meryl Streep, Glenn Close, Antonio Banderas e Wynona Riders.

MA QUESTA VOLTA  vorrei invitarvi a leggere l’esperienza di chi è appena tornato da quelle terre cosi lontane, da chi ha vissuto profondamente MADRE NATURA e da chi l’ha visitata VIA MARE su una barca a vela. Oggi vi propongo un racconto di FRANCO GUARDI’, marinaio come si definisce semplicemente lui ma in realtà è uno stimato comandante con moltissime ore di navigazione al seguito nonché esploratore e cittadino del mondo (per la gioia della moglie 😊)

Il nostro Comandante ha veleggiato per mesi nella acque del Sudamerica partendo da Papeete in Polinesia, fermandosi a Rapanui, visitando la Patagonia, navigando nella Terra del Fuoco e nell’arcipelago di Capo Horn prima della traversata oceanica per raggiungere casa in Italia. E allora entrate nel suo racconto di bordo e spero che come me possiate sentire il freddo secco sul viso, il vento nei capelli, l’umidità della nebbia, lo scroscio dirompente delle cascate, la voce dei ghiacciai e percepire semplicemente l’immensità del luogo. Buona lettura!

 

 

1 Dicembre 2019,

43°29,8’S 74°53,1’W Oceano Pacifico Meridionale;

Dopo 24 giorni e quasi cinquemila miglia di navigazione attraverso un insolitamente quieto Oceano Pacifico Meridionale con una breve sosta sulla magica e misteriosa Isola di Pasqua (Rapa Nui), mancano ancora poche miglia, ore di navigazione per la nostra destinazione Port Montt, Cile, porta per la Patagonia e la Terra del Fuoco.

E’ mattina, l’aria è fredda, il sole non è ancora sorto, i pescherecci stanno ultimando la levata delle reti prima di prendere la via del porto dove venderanno il loro pescato.

Dove stiamo approdando, quali genti popolano questa terra, quali eventi hanno caratterizzato la sua conformazione e civiltà? La partenza repentina non mi ha consentito di documentarmi a sufficienza, inoltre il mio viaggio doveva finire qui, invece pochi giorni fa mi è stato chiesto di restare a bordo per sostituire il primo ufficiale durante la navigazione che, attraverso canali e golfi di Patagonia e Terra del Fuoco, ci condurrà fino a doppiare il mitico Capo Horn.

Pronunciando i nomi di queste terre remote la mente corre subito alle pagine scritte da Chatwin, Francisco Coloane, Luis Sepulveda, Che Guevara. Viaggi letti, orizzonti immaginati, però questo viaggio sarà differente, non attraverso strade sterrate e sentieri delle Ande, bensì navigando un incredibile dedalo di canali che, come sentieri, strade e autostrade, da sempre costituiscono l’unica via per raggiungere anche le isole e baie più estreme di questa regione australe.

Gli incredibili scenari che si presentano agli occhi danno immediatamente la sensazione di essere in una terra fuori dal comune, un “Mondo Sottosopra”, qui la Natura riesce ancora ad essere la protagonista incontrastata che modella il panorama, forgia il carattere delle persone e, come un abilissimo scultore, scava rughe sui loro volti, bruciati dal sole e dal gelo, degni di una mostra d’arte contemporanea.

Il viaggiatore che attraversa queste terre ha l’opportunità di compiere un viaggio nel tempo, non immaginario come visitando un’antica necropoli o ruderi di città greche e romane, bensì immergendosi in una realtà “quasi” immutata da tempi immemori, dove solo nel corso dell’ultimo secolo le popolazioni locali si sono arrese alla “modernità” pur mantenendo immutata la loro natura di popolo forgiato da un clima rigido e dalla quotidiana conquista della propria sopravvivenza. Qui il Dio denaro assume un significato ed un valore opposto a quello cui siamo abituati. Tra le genti dei canali, il baratto è il migliore metodo di commercio; Ramon e sua moglie Orizia ce lo hanno subito insegnato a Caletta Sepulcro, nostra seconda sosta durante la navigazione in Patagonia, infatti, appena dato fondo all’ancora ridossati da venti e correnti del Canal Moraleda, ci hanno raggiunto vogando a bordo del loro antico guscio di legno il cui fondo era colmo di enormi e gustosi granchi “barattati” per una bottiglia di vino rosso, due pacchetti di sigarette e una foto plastificata della nostra barca, ora appesa come trofeo nella loro capanna di legno.

Navigando lungo canali minori o maestosi come il Beagle o lo stretto di Magellano, ogni scorcio, ogni angolo, rivela una meraviglia fatta di colori, profumi, suoni come quello del silenzio, incontri con animali liberi e sereni come leoni marini, pinguini, delfini, orche, balene, condor, ma anche incontri con i Sovrani incontrastati di queste terre: i Ghiacciai millenari, memoria dell’era glaciale durante la quale qui esisteva solo uno sterminato manto di ghiaccio spesso ben mille metri.

Navigare questi canali è come sfogliare un libro che parla di antiche popolazioni indigene quali i Selk’nam, Alacaluf, Kawésquar, Yamana e molte altre, tristemente sterminate, umiliate, ammaestrate e trasfigurate dai vari conquistatori arrivati nei secoli dall’Europa, ma di cui si leggono i tratti somatici nei volti gentili che si incontrano nei villaggi e nelle tante botteghe che vendono di tutto un po’.

Continuando a vivere il grande libro patagonico e fuegino si apprendono in ogni baia storie di grandi navigatori come Magellano, Joshua Slocum e molti altri, scienziati esploratori come Darwin, Alberto Maria De Agostini, ma anche di come l’uomo abbia sfruttato queste terre per il proprio interesse economico, dapprima con lo sterminio di foche per la preziosa pelliccia, balene per il grasso usato come combustibile, allevamenti di pecore per la preziosa lana, miniere d’oro, trivellazioni petrolifere ed ora con immensi allevamenti di salmoni che stanno progressivamente avvelenando queste acque distruggendo fauna e flora sottomarine, come i King Crab (Centolla) che qui un tempo proliferavano.

Il fuoco dei vulcani, l’acqua in ogni sua dimensione: le impalpabili fitte nebbie, l’abbondante pioggia che durante l’inverno australe si trasforma in copiosa neve, il solido ghiaccio che forma i Giganti Bianchi e inesorabilmente si scioglie formando migliaia di incredibili cascate, così come il vento che improvvisamente ti investe con una furia inaudita, ma sa anche dolcemente accarezzarti il volto riempiendo le narici dei mille profumi di una vegetazione ancora rigogliosa, questi sono gli elementi che caratterizzano e incessantemente plasmano la parte meridionale del Continente Sud Americano, dove i confini tra Argentina e Cile sono segnati da vie d’acqua e dalle maestose Ande meridionali.

Questo scrigno remoto che timidamente si è mostrato ai miei occhi ed è riuscito a penetrare profondamente nel cuore con la semplicità, intensità delle sue bellezze e magiche atmosfere ha generato un’incredibile quanto inattesa dipendenza e desiderio di maggiore conoscenza che, sono certo, presto mi porteranno nuovamente qui.

Patagonia e Terra del Fuoco, un viaggio, un’esperienza, un’emozione che lascia un profondo e indelebile ricordo nell’animo di ogni suo viaggiatore.”

                                                          Franco Guardì  marinaio e sognatore

 

E se volete leggere le impressioni sul Cile questa volta VIA TERRA e sulla bellissima Bolivia, ecco un altro racconto affascinante!!! Clicca sul link:

IL racconto di Livia e Rino Cile e Bolivia ad un passo dal cielo!

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Viaggiare con Charumati ai tempi del coronavirus: Un tuffo nell’arcipelago maltese

 

QUINTO APPUNTAMENTO

UN TUFFO NELL’ ARCIPELAGO MALTESE: MALTA E GOZO

Scommetto che quando si parla di Malta, la maggior parte di voi pensa alle vacanze studio per ragazzi. Già, perché l’isola nel nostro immaginario è la meta ideale dove studiare l’inglese. Ma visitandola, esplorandola, immediatamente ci si rende conto che Malta è molto, molto di più. Un luogo per ragazzi e per adulti dove tutti possono trovare ciò che cercano. Vicinissima all’Italia, permette di trascorrere un weekend in tutta serenità e godere delle bellezze dell’isola.

Malta e Gozo sono approdate nel mio “mondo” nel 2015 al matrimonio in stile anni ’20 di Anna e Franco. I miei migliori amici. Tra una piuma e una collana di perle, un drink e un passo di charleston, ho conosciuto Federica Brunini, scrittrice, giornalista e travel blogger, residente all’epoca tra Malta e Gozo. Da quella sera abbiamo iniziato a collaborare per lavoro, dopodichè l’anno scorso abbiamo deciso di unire ancora di più le nostre professioni, organizzando dei weekend nei luoghi che fanno da sfondo ai suoi libri.

Nasce cosi la mia “linea” CHARUMATI E I VIAGGI CON LA SCRITTRICE in cui le lettrici hanno la possibilità di incontrare personalmente l’autore. Non è da tutti avere questo privilegio!

Solitamente si incontra l’artista ad una conferenza, ad un evento, ad un firmacopie e si esce con il libro autografato dopo aver scambiato giusto qualche parola. Ma agli eventi CHARUMATI E I VIAGGI CON LA SCRITTRICE si trascorre un weekend e insieme, si scoprono i luoghi del romanzo, i retroscena e le curiosità che hanno portato lo scrittore a dar vita ai personaggi e a tutto il romanzo. Non è fantastico??

Trasformare in realtà luoghi che si erano solo immaginati!

Se volete approfondire questa parte vi invito poi a leggere il mio post: http://www.charumati.it/…/malta-gozo-sulle-tracce-del-roma…/

Ahimè, causa COVID 19 siamo riusciti ad organizzare solo il Viaggio a Malta e a Gozo, ma in programmazione quest’anno c’era anche la Provenza e una nuova avventura sulle isole maltesi. Ma non disperate, neanche il virus ci fermerà, ritorneremo a viaggiare, VE LO PROMETTO!!!!

E allora, ecco le mie proposte letterarie e cinematografiche:

L’ARTE DI LEGGERE

DUE SIRENE IN UN BICCHIERE di Federica Brunini

Gozo. Il romanzo racconta la storia dell’incantevole B&B delle sirene stanche dal portone turchese e composto da sole quattro stanze. Una locanda tanto affascinante quanto nascosta e remota ai più. Non si trova infatti sui portali di prenotazioni online o nelle agenzie viaggio. Si deve scrivere una lettera con le motivazioni per cui si richiede “rifugio” e solo i meritevoli che ricevono una busta azzurra con il simbolo di una sirena che conferma il soggiorno, può accedervi. Cinque gli ospiti che cercano risposte ai lori dilemmi. Due invece le padrone di casa che aiutano gli invitati a trascorrere un soggiorno detox e a rimettere insieme pezzi della loro vita o ad entrare nel profondo del proprio essere…

Una lettura fluida, piacevole, un romanzo che fa sorridere ed emozionare. Impossibile non immedesimarsi in ognuna delle protagoniste, tanti gli spunti di riflessioni e tante le chicche che scatenano un fermento al proprio Io. Si crea un vero Tsunami di emozioni dalla nostalgia, alla paura, alla tristezza ma anche alla felicità, alla gioia e all’ottimismo.

“Tutti, prima o poi, hanno bisogno di una locanda della tregua. Di un luogo che accolga quello che ci portiamo addosso: ferite, sensi di colpa, rimpianti, disperazioni, dolori, indecisioni, rimorsi, perdite, paure. Un posto dove il tempo si ferma accanto a noi per sostenerci senza sfidarci, incolparci o incalzarci. Dove non ci sono ieri e nemmeno domani. Soltanto una lunga riga di oggi, di adesso, di ora in avanti. “


CIAK SI GIRA

Lo sapevate che una delle serie tv più amate e sto parlando di Games of Thrones è stato girato tra Malta e Gozo? Lo sapevate che Il Gladiatore, film di grandissimo successo che ha regalato l’Oscar a Russel Crowe ha come scenario Il Forte Ricasoli dove venne ricostruita l’antica Roma? E anche la pellicola TROY che vede un indimenticabile Brad Pitt trova il suo set proprio qui?

BY THE SEA con Brad Pitt e Angelina Jolie

Film drammatico dai risvolti romantici che vede nel 2015 la coppia Jolie-Pitt ancora insieme. Girato sull’isola di Gozo (durante la loro luna di miele), l’isola nel film fa da controfigura al sud della Francia. La coppia si trova ad interpretare uno scrittore in crisi d’ispirazione e una ex ballerina caduta in depressione che ha nella mente un trauma misterioso. Un matrimonio in difficoltà caratterizzato da egoismi e dalla voglia di ferire l’altro. Un viaggio per ritrovare l’armonia soggiornando in un hotel affacciato sul mare. I due coniugi cercano di recuperare l’amore di un tempo sfruttando anche l’arrivo di una coppia, felice e più giovane che Vanessa (Jolie) prenderà di mira….

CAPTAIN PHILLIPS – ATTACCO IN MARE APERTO con Tom Hanks

Tratto dalla storia vera sul dirottamento della nave mercantile USA Alabama da parte di una banda di pirati somali avvenuto nel 2009. Un thriller ad alta tensione che si focalizza principalmente sulla relazione tra il Comandante della Alabama (Hanks) Captain Phillips e la sua controparte somala ed i loro equipaggi. Phillips che deve addestrare un equipaggio nuovo non pronto e non disposto ad affrontare i pirati e il Comandante somalo che invece capeggia un equipaggio pronto a tutto, perché ha fame, è disperato e sfruttato dal loro stesse paese.

Un film adrenalinico, che cattura lo spettatore con un impatto emozionale che colpisce letteralmente allo stomaco. Grande interpretazione da parte di tutto il cast, nel 2014 il film è stato nominato a 6 premi oscar tra cui come miglior film.

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Viaggiare con Charumati ai tempi del coronavirus: New England USA

QUARTO APPUNTAMENTO

LE ATMOSFERE DEL NEW ENGLAND 

Nel lontano 2008 sono stata per la prima volta negli States. Il mio sognato viaggio includeva la mitica New York e la zona meno turistica del New England. Non mi soffermo sulla Grande Mela perché merita un “appuntamento” tutto dedicato. Una città che va vista ad ogni stagione e ad ogni ora del giorno, perché citando la canzone di Liza Minnelli, è una città che davvero “non dorme” MAI!

Partiamo quindi dal New England che comprende ben 6 Stati: Maine, New Hampshire, Massachusetts, Vermont, Connecticut e Rhode Island.
Un viaggio che mi è rimasto nel cuore, per la varietà dei paesaggi e per i colori! E sì, sono stata a settembre, a inizio del bellissimo foliage, immaginate quindi!

Dopo aver ammirato la raffinata Boston, percorso vari sentieri nello splendido Acadia National Park, visitato Bar Harbour e aver pernottato in graziosi villaggi “fuori dal tempo”, mi ritrovo sulla strada per Cape Cod, la penisola famosa grazie alle dune di sabbia punteggiate da fari e spazzate dal vento dell’Oceano, e all’ottima cucina a base di pesce, vongole, ostriche e aragoste.
Meta finale: Provincetown, P-Town, minuscolo villaggio popolato da pescatori, un’infinità di casette in legno e pontili, “appesi”alla punta estrema di Cape Cod. Capitale indiscussa del movimento hippie.

I colori tenui, la luce, i soggetti con cui ti imbatti come le piccole barche dei pescatori o le casette in legno tutte colorate, ti fanno sentire parte di un quadro. Le atmosfere mi ricordano i dipinti del pittore romantico Caspar David Friedrich. Atmosfere nostalgiche che lasciano spazio all’interiorità e al pensiero.

Se sei curioso e vuoi scoprire di più questa meta, ti invito a leggere il mio post dedicato:

http://www.charumati.it/…/cape-code-e-la-meravigliosa-prov…/

E allora quali saranno i libri e i film ambientati nel New England?

CIAK SI GIRA

MOONRISE KINGDOM con Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Tildsa Swinton e Frances McDormand.

“Estate 1965. Su un’isola del New England vive la dodicenne Suzy, preadolescente incompresa dai genitori. Sulla stessa isola si trova in campeggio scout il coetaneo Sam, orfano affidato a una famiglia che lo considera troppo ‘difficile’ per continuare ad occuparsene. I due si sono conosciuti casualmente, si sono innamorati e hanno deciso di fuggire insieme seguendo un antico sentiero tracciato dai nativi nei boschi. Gli adulti, ivi compreso lo sceriffo Sharp, si mettono alla loro ricerca anche perché è in arrivo una devastante tempesta.”

Un film che mi è piaciuto molto perché racconta la storia di due giovanissimi, figli degli anni 60, che ascoltano musica su mangiadischi dai colori sgargianti. Inesperti su ciò che è l’amore, trovano il coraggio di compiere il gesto di rivolta più romantico: la fuga, seminando famiglie e tutori. Un gesto rivoluzionario che in fondo mostra e si contrappone all’ordinaria vita degli adulti. Dolcissima la scena del bacio con tanto di ballo sulle deliziose note della canzone di Francoise Hardy: Le temps de l’amour.

L’UOMO NELL’OMBRA con Ewan McgGregor e Pierce Brosnan diretto da Roman Polanski, vincitore dell’Orso d’argento a Berlino 2010 per la regia.

“L’ex primo ministro britannico Adam Lang vive su un’isola (Martha’s Vineyard) negli Stati Uniti con la moglie, la segretaria e le guardie del corpo. Viene raggiunto da un ghost writer incaricato di rivedere da cima a fondo la sua autobiografia. Lo scrittore va a sostituire il precedente ghost writer che è morto cadendo da un traghetto in circostanze misteriose. In breve tempo lo scrittore comprende di essersi accollato un’impresa scottante e non solo sul piano letterario. Lang viene infatti accusato di avere, nel corso del suo mandato, consentito la tortura di prigionieri sospettati di terrorismo e di avere inconfessati legami con la Cia”

Un film pieno di suspance con una trama che ti lascia inchiodato allo schermo!

L’ARTE DI LEGGERE

IT di Stephen King

Parlando del Maine viene subito in mente il re indiscusso del brivido: Stephen King e come non parlare di IT ambientato in una città immaginaria del Maine? Considerato il capolavoro indiscusso dell’autore, mi dicono essere un libro pazzesco! Personalmente non l’ho letto, non è il mio genere ma dopo la recensione di Cristina Costa ( booklover) ho un altro pensiero a riguardo, un’altra visione ed ecco uno stralcio del suo commento:

“IT è anche un grande inno alla forza dell’amore e alla potenza dell’amicizia, alle promesse fatte e mantenute, al coraggio, alla fiducia e al sacrificio.
E’ una denuncia alla violenza sui bambini, sulle donne, alla violenza di genere e di religione.
E’ il libro delle paure, le nostre, le più antiche e di come affrontarle guardandole dritto negli occhi.

IT non è solo horror, IT è ben oltre! Ecco, se non credete nella magia, se non credete nell’immenso potere dell’immaginazione, se non credete nella forza salvifica dei bambini e del bambino che siamo stati e che è ancora dentro di noi, se non credete…non leggete IT!

“Parti e cerca di continuare a sorridere. Trovati un po’ di rock and roll alla radio e vai verso tutta la vita che c’è con tutto il coraggio che riesci a trovare e tutta la fiducia che riesci ad alimentare. Sii valoroso, sii coraggioso, resisti. Tutto il resto è buio.”

DOVE LA TERRA FINISCE di Cunningham

“In parte diario di viaggio, in parte racconto e libro di memorie, Dove la terra finisce è l’omaggio affettuoso di uno scrittore al più antico dei miti, al vagheggiato rifugio che si nasconde dietro alla parola “casa”. Michael Cunningham in questo romanzo conduce il lettore in un itinerario molto particolare. La destinazione è Provincetown, Massachusetts, a due ore di distanza da Boston, una cittadina di circa quattromila anime situata “su un lembo di terra all’estremità di Cape Code”. Un luogo speciale dove nascono amori “tecnicamente impossibili” e cari amici vengono salutati per sempre, dove si raccolgono artisti, ribelli, poeti e “diversi” di ogni genere. Una cittadina costruita sulla sabbia e che della sabbia ha la volatilità e la fuggevole inconsistenza.”

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Viaggiare con Charumati ai tempi del coronavirus: Namibia

 

TERZO APPUNTAMENTO

NAMIBIA, ESSERE PROTAGONISTI DI UN RACCONTO!

Era da tanto che volevo fare un viaggio in Africa, ma l’Africa vera, con la A maiuscola! Ed ecco che magicamente capita l’occasione…e spesso quando le cose capitano così senza nessuna programmazione bisogna cogliere l’attimo!

Una meta insolita per chi inizia ad approcciarsi all’Africa australe. Solitamente si comincia con il meraviglioso e più easy Sudafrica, invece nel mio immaginario è sempre stata la Namibia ad esercitare una magica attrazione, così, senza un apparente motivo.

Pensavo all’Africa e pensavo alla Namibia…un richiamo?? Direi di si, perché è stato un amore a prima vista.
Un paese che ha dell’incredibile come incredibili sono i suoi paesaggi. Ti sembra di vivere un viaggio nel viaggio, un racconto di avventure per ragazzi e adulti.

Dov’è L’Africa? Sei in spiaggia con otarie e pinguini, davanti a te l’oceano e allora ti guardi intorno e ti chiedi: ma sono in Africa? E poi ti rigiri e vedi  elefanti, giraffe, leonikudu e antilopi, e poi ecco che invece ti ritrovi in mezzo a cittadine con campanili in perfetto stile MittelEuropeo, perfettamente organizzate e pulite. E allora pensi che forse stai sognando, che forse sei ancora in Europa; ma volgendo lo sguardo oltre sei nel bel mezzo delle dune! E allora ti devi fermare, devi fare un bel respiro ed entrare in un negozio con la scritta “Delikatessen”….ma poi intorno a te vedi i boscimani…

Insomma la Namibia è un racconto vero e proprio ricco di emozioni e avvenimenti. Un racconto che prevede certamente ambientazioni surreali come la Skeleton Coast, dove al largo della costa giacciono relitti incantati ingoiati dalla nebbia. Piante che vivono proprio grazie alla nebbia perché non potrebbero procurarsi acqua altrove.

Ambienti inverosimili come la Deadvlei, un luogo più unico che raro. Questa foresta nel deserto ti lascia letteralmente a bocca aperta per il contrasto dei suoi colori: il blu brillante del cielo, il rosso/arancio delle dune, il bianco della palude d’argilla con i suoi alberi neri pietrificati. Wow! Un paesaggio suggestivo, quasi alieno che ti rimane nel cuore e nella mente e ti risuona dentro.

Il viaggio in Namibia è un viaggio nella natura più selvaggia dove i protagonisti non sono gli uomini ma l’ambiente, e soprattutto tutti e quattro gli elementi: fuoco, terra aria e acqua. E nel silenzio assordante, la sabbia, il vento, il caldo, gli animali, le piante e le stelle hanno una loro voce e sono loro i veri narratori di questo straordinario racconto.

Anche nella letteratura e nel cinema la Namibia rimane coerente con il suo fascino di diamante grezzo, da scoprire e dedicato solo a pochi. Sono poche infatti le opere ambientate in questo paradiso dove solo madre natura è la vera padrona. Cosi ho ampliato la ricerca

L’ARTE DI LEGGERE

LA SPIAGGIA INFUOCATA – Wilbur Smith

Il famoso romanziere che ha ambientato la stragrande maggioranza dei suoi successi nel continente nero, ha dedicato parte della saga dei Coutney ambientandola nientemeno che in Namibia, sulla stregata e spettrale skeleton coast.

L’OSSO BIANCO Barbara Gowdy
“Se gli elefanti potessero raccontare una storia, sceglierebbero senz’altro quella di Mota, una giovane femmina d’elefante con il dono della preveggenza rimasta orfana alla nascita. Gli elefanti protagonisti di questa storia lottano per la sopravvivenza del branco e della specie guidati tanto da un olfatto straordinario quanto da visioni, ricordi e allucinazioni e il viaggio che intraprendono diviene un’odissea che mette alla prova la loro capacità di resistenza, il loro spirito di sacrificio” Vi sareste mai immaginati di immedesimarvi in un’elefantessa e vedere le cose dal suo punto di vista??

CIAK SI GIRA

BLOOD DIAMONDS di Edward Zwick con Leonardo Di Caprio – Zimbabwe, Sudafrica. Storia di un cinico ricercatore di diamanti che per il potere e i soldi non si pone limiti fino a quando capisce che oltre ai diamanti e a ciò che rappresentano c’è ben altro.

Frase tratta dal film
“Danny, dammi la mano. Questa terra rossa ce l’abbiamo nella pelle. Gli Shona dicono che il colore viene dal sangue sparso combattendo per questa terra. È casa nostra: tu non lascerai mai l’Africa. “

IL RAGAZZO CHE CATTURO’ IL VENTO Chiwetel Ejiofor

Tratto da una storia veraMalawi, Africa sud-orientale, 2001. “Il tredicenne William vive con la famiglia in un villaggio alle soglie del deserto, aiutando i genitori a coltivare la terra e frequentando la scuola locale. Dopo l’arrivo della siccità, le cose per la famiglia di William si complicano: il grano smette di crescere, il neoeletto governo, tradendo le speranze della popolazione, raziona il cibo e una grave carestia si diffonde nella regione. Costretto ad abbandonare la scuola, William, appassionato di scienze e abile riparatore di apparecchi radiofonici, comincia a progettare la costruzione di un rudimentale mulino a vento per pompare l’acqua dai pozzi e così irrigare i campi. Per farlo dovrà comprendere le leggi della natura e sfidare l’opposizione del padre, il quale non crede ai sogni tutt’altro irrealizzabili del figlio.”

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Viaggiare con Charumati ai tempi del coronavirus: Giappone

SECONDO APPUNTAMENTO

GIAPPONE

Una delle mete per prima colpite dal covid19, insieme alla Cina e protagonista in questo periodo per la fioritura dei ciliegi, il Giappone rappresenta una delle culture più lontane ed esotiche che ci possa essere. Con 30 parchi naturali, numerose sorgenti termali, 17 siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, isole montagnose e vulcaniche, valli e lunghe coste, il Giappone offre paesaggi meravigliosi e godibili tutto l’anno.

E allora che ispirazioni ho scelto stavolta per questa bellissima meta? Leggete qui sotto!

CIAK SI GIRA

MEMORIE DI UNA GEISHA

Il film di Rob Marshall è vincitore di 3 premi Oscar nel 2006 (miglior fotografia, scenografia e costumi).

Giappone, 1929. Chiyo, una bambina di nove anni figlia di pescatori, viene venduta ad una okiya, una casa di geishe di Tokyo gestita dalla signora Nitta. Costretta a lavorare duramente e a subire le angherie della crudele Hatsumomo, col tempo la piccola Chiyo deciderà di essere una geisha e comincerà un difficile apprendistato; fino a quando, con il nome di Sayuri, sarà conosciuta come la donna più desiderata del paese.

Un film che ho apprezzato molto non solo per la bellissima colonna sonora ma anche per l’ambientazione che racconta uno spaccato della cultura millenaria giapponese senza cadere mai nella volgarità. Una storia d’amore educata che mantiene un perfetto equilibrio tra delicatezza e poesia.

Frasi tratte dal film:

“Qui in Giappone fate di tutto un rituale, vero?
È l’arte di trasformare l’abitudine in un piacere.”

“Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l’acqua, l’acqua si scava la strada attraverso la pietra, e quando è intrappolata, l’acqua si crea un nuovo varco.”


KIKI CONSEGNE A DOMICILIO,

Come non menzionare il Maestro Hayao Miyazaki? Ho iniziato a conoscere il Maestro con il film d’animazione  “ La città incantata” con cui ha vinto l’Orso d’Oro di Berlino nel 2002 e l’Oscar come miglior film d’animazione nel 2003.

Kiki è una giovane strega che come da tradizione al compimento dei 13 anni deve lasciare la sua casa e la sua città per intraprendere un anno di noviziato. Parte sulla sua scopa e in compagnia del suo gatto nero percorre un lungo viaggio pieno di peripezie fino ad arrivare alla cittadina di mare Koriko. Qui per sopravvivere inizia il suo nuovo lavoro di consegna pacchi per la panetteria  sopra la quale ha la sua dimora. Smarrita e impaurita inizialmente, determinata e sicura poi, Kiki riesce a ad entrare cosi nel “mondo adulto”. All’abitudine preferisce l’adattamento che fa rima con creazione e con l’essere resiliente. Nulla è impossibile se si vincono le proprie paure.

I film di Miyazaki sono pura magia, sono letteralmente dei quadri dai colori pastello. Delle vere e proprie carezze per l’anima. Fantasia, creatività e leggerezza con dei messaggi però molto profondi.

Tra le sue animazioni (Il mio vicino Totoro, Il castello errante di Howl e tanti altri) ho scelto “Kiki consegne a domicilio” per il messaggio che lascia e cioè quello di non arrendersi mai e rimanere fedeli alla propria natura, mettendo a disposizione e sfruttando al meglio tutte le proprie qualità.  Messaggi che ora più che mai sono diventati i nostri mantra.

 

L’ARTE DI LEGGERE

KITCHEN  di Banana Yoshimoto (recensione di Cristina Costa  booklover)

“Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina” questo è l’incipit.

Il libro racconta la storia di Mikage, una giovane donna, orfana fin da piccola, che perde anche la nonna che l’aveva cresciuta, e si trova improvvisamente sola. Sola, fino a quando le “capitò un miracolo, qualcosa caduto dal cielo” il giovane Yuichi.

Mikage dà quindi una svolta alla sua vita e inizia a studiare per diventare cuoca…”stando in piedi al centro di una cucina tutto può ricominciar da capo e qualcosa ritorna”.

Una scrittura delicata, ovattata, sognante, malinconica, nonostante, o forse proprio per i temi toccati: la solitudine e la morte che legano indissolubilmente i due protagonisti, dapprima circospetti l’uno verso l’altra, rispettosi del dolore altrui, dei bisogni dell’altro; sembra quasi si sfiorino a distanza, si avvicinino senza mai toccarsi, sapendo però di esserci.

Frasi tratte dal libro:

“Voglio assolutamente continuare a sentire che un giorno morirò. Altrimenti non mi accorgo che vivo. Per questo è così la mia vita”

“A volte, nel buio, mi avvicino, passo a passo, verso l’orlo di un precipizio, ma se sbuco su una strada maestra tiro un respiro di sollievo. Anche quando penso di non farcela, conosco la bellezza della luce della luna, lassù. Una luce che penetra nell’anima”

Se volete invece GODERE DI ALCUNI IMMAGINI del Giappone, con protagonisti dei miei cari amici nonché viaggiatori, cliccate sul seguente link:

http://www.charumati.it/2017/10/04/giappone-thailandia-racconto-flavia-jacopo/

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Viaggiare con Charumati ai tempi del coronavirus: Sicilia

PRIMO APPUNTAMENTO
ITALIA – SICILIA

Sono stata sull’isola ben 3 volte, cominciando dalla meravigliosa Sicilia barocca con le sue città museo. Base fissa per 15 giorni in una bella dimora di un Albergo Diffuso a Scicli. Si esatto, proprio dove vengono girate le puntate del tanto amato e seguito MONTALBANO! Meravigliose le città di Modica, Ragusa, Noto e Siracusa. Nel cuore ho sicuramente il borgo di Marzamemi e il bellissimo castello di Donnafugata.

Entusiasta dell’isola, l’anno dopo decido con mio marito di visitare la zona dell’ETNA: imponente a volte rassicurante altre volte minaccioso che ti guarda ovunque tu vada e che al tramonto regala immagini indimenticabili.
Bellissime le gole dell’Alcantara, i Monti Nebrodi e ancora Taormina. E poi, in giro nei luoghi dei MALAVOGLIA: Acitrezza e Acicastello e Acireale.

Ultima tappa la zona di Trapani con Erice e San Vito lo Capo. Da Castellammare del Golfo abbiamo fatto anche una visita giornaliera (d’obbligo!!) nella selvaggia e soleggiata isola di Favignana. Giro rigorosamente in bici!

Insomma che dire, la Sicilia è un’isola meravigliosa, tra arte, cultura, ottimo cibo e belle spiagge. Parchi Naturali e Riserve dove fare del trekking ammirando paesaggi mozzafiato.
E la gente davvero generosa e cordiale con tutti!

CIAK SI GIRA

L’UOMO DELLE STELLE, di Tornatore del 1995 (nominato all’ Oscar nel 1996 come miglior film straniero), con Sergio Castellitto nei panni di un falso talent scout che gira tutta l’isola alla ricerca di nuove stelle. Tra le location più suggestive ricordiamo Ragusa, Monterosso Almo, i ruderi di Poggioreale, l’area archeologica di Morgantina e Marzamemi.


MY NAME IS TANINO, di Paolo Virzì girato a Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo, New York, Toronto. E’ una commedia italiana che racconta le vicende di un ragazzo siciliano chiamato da tutti Tanino, ovvero Gaetano Mendollia. Il giovane uomo ha diversi sogni nel cassetto, ma il numero 1 rimane sempre il voler diventare un regista di successo nonostante provenga da un piccolissimo paesino. Tanino si complica la vita quando conosce una ragazza americana della quale si innamora rapidamente, ma la donna ben presto dovrà tornare nel suo paese Natale, lasciando il ragazzo nuovamente solo…

L’ARTE DI LEGGERE

I LEONI DI SICILIA. Avvincente romanzo che racconta il percorso dell’ascesa commerciale e sociale della famiglia  Florio (ancora oggi Cognome importantissimo e rinomato) con le sue tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana – dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia. Un romanzo divenuto un bestseller di Stefania Auci.


IL GATTOPARDO  di Tomasi di Lampedusa, un vero e proprio classico divenuto nel tempo un grande romanzo storico e un film di successo di Visconti.

Tratto dal libro: “In nessun luogo quanto in Sicilia la verità ha vita breve: il fatto è avvenuto da cinque minuti e di già il suo nocciolo genuino è scomparso, cammuffato, abbellito, sfigurato, oppresso, annientato dalla fantasia e dagli interessi; il pudore, la paura, la generosità, il malanimo, l’opportunismo, la carità, tutte le passioni – le buone quanto le cattive – si precipitano sul fatto e lo fanno a brani; in breve è scomparso”.

Se volete leggere invece I MIEI RACCONTI DI VIAGGIO  nella Sicilia Barocca (il primo amore non si scorda mai…!!) cliccate sui  seguenti due link:

http://www.charumati.it/2017/08/02/sicilia-barocca-arte-natura-sapori-styled-barbara/

http://www.charumati.it/2017/08/07/sicilia-barocca-un-tuffo-nelle-bellezze-siciliane/

PROSSIMO APPUNTAMENTO
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Colombia – Per gli amici di Charu il racconto di viaggio di Ale

Alla scoperta della Colombia tra natura e cultura

“La Colombia è stata una rivelazione, un viaggio che ha superato le mie aspettative, nonostante non vanti gli straordinari siti archeologici del Perù.

Tutto è più ridimensionato, più intimo, ma non per questo meno spettacolare.

E’ un viaggio che è iniziato con qualche difficoltà, ma che si è concluso nel migliore dei modi.

Tutto parte da Bogotà, la capitale, dove ho deciso di pernottare per tre notti.

Come base ho scelto il ‘nuovo’ quartiere Chapinero, famoso per la vita notturna e, proprio per questo motivo, uno dei più sicuri per i continui controlli di polizia. Perchè il centro storico, come spesso accade nelle grandi metropoli dell’America latina, alla sera diventa un luogo pericoloso per l’alto tasso di delinquenza e furti ai danni dei turisti. Fenomeno che di giorno non si verifica, anche se in Colombia bisogna tenere sempre gli occhi aperti. Altre zone sicure per pernottare sono il Quartiere Rosa (celebre per lo shopping) o il caratteristico quartiere di Usaquen, che annovera anche i migliori ristoranti della città.

Bogotà è una metropoli e , come ci si aspetta, è caotica, trafficata, rumorosa e piena di smog, ma contiene in sé degli aspetti molto interessanti, a partire dal centro storico, la Candelaria, facilmente visitabile seguendo un percorso che tocca tutti i monumenti più importanti: si fa riferimento come punto d’inizio alla enorme Plaza Bolivar e da lì si visitano i siti più importanti.

Non li elencherò tutti ma citerò quelli che più mi hanno impressionato: il Museo  Santa Clara, ubicato nell’omonimo monastero, il Pasaje Hernàndez, una galleria a due livelli che ospita delle botteghe, l’irrinunciabile Museo del Oro, strutturato come un enorme caveau, che contiene immensi tesori di epoca pre-colombiana, la Plazoleta de Cuervo, il Museo Botero, considerato il massimo artista colombiano e che tutti conoscono per le figure oversize, la Plazoleta Chorro de Quevedo con i suoi bellissimi murales e la Iglesia de San Francisco.

Mi è avanzato tempo per prendere la funicolare e raggiungere il Cerro de Monserrate, da cui si vede il miglior panorama sulla città mentre vi gustate un gelato in un bellissimo ristorante bar in stile liberty.

Se convertite i soldi in uno dei tanti sportelli di cambio ufficiali, assicuratevi di avere sempre un documento e di verificare che le banconote sia vere, perchè a me ne hanno date di false!!! Ed in generale molti colombiani cercano sempre un modo per spillarti i soldi.

La mia prima escursione, effettuata con mezzi di trasporto pubblici è Zipaquira: caratteristica la cittadina completamente in stile coloniale e la straordinaria Catedral de Sal, scavata interamente nel sale a 180 mt di profondità, con ambienti giganteschi ed esaltati da spettacolari giochi di luci. Zipaquira è un’ottima base per raggiungere anche Villa de Leyva, con le sue immense piazze e chiese di epoca spagnola, che mostra uno spaccato di come erano le città sotto alla dominazione spagnola.

Da Bogotà, con un volo interno, ho raggiunto Santa Marta, affacciata sul Mar dei Caraibi. Da non perdere la Quinta de San Pedro Alejandrino, dove morì El Libertador, Bolivar, e un giro per le calle del centro storico, senza dimenticare la Catedral, la più antica della Colombia.

Per avere un accesso comodo per visitare il Parque Nacional Natural Tayrona, ho pernottato in una meravigliosa finca sulla foce del Rio Piedra, (attenzione ai coccodrilli), immerso in una natura selvaggia, incorniciato dalla Sierra Nevada e con spiagge di sabbia bianca.

La visita al Parco deve essere organizzata calcolando bene i tempi di ingresso ed uscita. All’interno del Parco vivono ancora delle popolazioni indigene e sopravvive un ecosistema speciale per la vita di molte specie di animali.

Con un bus potete raggiungere diverse località come Palomino, meta degli neohippy, e dove ho conosciuto alcuni membri della tribù dei Kogui, un popolo amerindio che vive in pueblos e che veste solo di bianco.

Oppure Minca, dove è possibile raggiungere e nuotare sotto alla splendida cascata di Marinka.

La mia ultima tappa colombiana non poteva che essere Cartagena, patrimonio UNESCO, un’autentica rivelazione: coloratissima, seducente, energetica e proiettata verso il futuro pur valorizzando il notevole patrimonio architettonico di epoca coloniale, in gran parte restaurato.

Cartagena è la nuova capitale supercool dell’America Latina, pullula di turisti, ha locali trendy ed una vita notturna intensa, ma i suoi patii  e la sue terrazze, spesso con piscina, che sovrastano i tetti, offrono angoli di silenzio e pace.

Ovunque gruppi di giovani ballano la breakdance o le danze caraibiche. Ovunque si è tentati dai deliziosi profumi della comida colombiana che invadono le strade. Ottimi i ristoranti, dai più rinomati alle semplici trattorie in cui, per pochi pesos colombiani, si possono gustare generose porzioni tipiche.

Da non perdere un giro nel caratteristico quartiere Getsemani e nel centro storico,la Candelaria, ammuragliato da imponenti bastioni, in cui si possono ammirare tanti edifici e monumenti, piazze e chiese, tra cui la Catedral de Santa Catalina, il Palacio de la Inquisicion, il Museo del Oro, il Castillo, la casa di Rafael Nunez e i grandiosi hotel, un tempo conventi o palazzi nobiliari o caravanserragli ed ora restituiti al loro antico splendore.

Da Cartagena, partono innumerevoli battelli e aliscafi per raggiungere le celestiali acque caraibiche delle Isole del Rosario, escursioni fattibili in giornata. Alcune isole sono molto turistiche, ma in altre potrete trovare una pace assoluta e colori primordiali.”

 

Bravissimo Ale, è sempre un piacere leggere i tuoi racconti di viaggio…fanno sempre sognare!