Colombia – Per gli amici di Charu il racconto di viaggio di Ale

Alla scoperta della Colombia tra natura e cultura

“La Colombia è stata una rivelazione, un viaggio che ha superato le mie aspettative, nonostante non vanti gli straordinari siti archeologici del Perù.

Tutto è più ridimensionato, più intimo, ma non per questo meno spettacolare.

E’ un viaggio che è iniziato con qualche difficoltà, ma che si è concluso nel migliore dei modi.

Tutto parte da Bogotà, la capitale, dove ho deciso di pernottare per tre notti.

Come base ho scelto il ‘nuovo’ quartiere Chapinero, famoso per la vita notturna e, proprio per questo motivo, uno dei più sicuri per i continui controlli di polizia. Perchè il centro storico, come spesso accade nelle grandi metropoli dell’America latina, alla sera diventa un luogo pericoloso per l’alto tasso di delinquenza e furti ai danni dei turisti. Fenomeno che di giorno non si verifica, anche se in Colombia bisogna tenere sempre gli occhi aperti. Altre zone sicure per pernottare sono il Quartiere Rosa (celebre per lo shopping) o il caratteristico quartiere di Usaquen, che annovera anche i migliori ristoranti della città.

Bogotà è una metropoli e , come ci si aspetta, è caotica, trafficata, rumorosa e piena di smog, ma contiene in sé degli aspetti molto interessanti, a partire dal centro storico, la Candelaria, facilmente visitabile seguendo un percorso che tocca tutti i monumenti più importanti: si fa riferimento come punto d’inizio alla enorme Plaza Bolivar e da lì si visitano i siti più importanti.

Non li elencherò tutti ma citerò quelli che più mi hanno impressionato: il Museo  Santa Clara, ubicato nell’omonimo monastero, il Pasaje Hernàndez, una galleria a due livelli che ospita delle botteghe, l’irrinunciabile Museo del Oro, strutturato come un enorme caveau, che contiene immensi tesori di epoca pre-colombiana, la Plazoleta de Cuervo, il Museo Botero, considerato il massimo artista colombiano e che tutti conoscono per le figure oversize, la Plazoleta Chorro de Quevedo con i suoi bellissimi murales e la Iglesia de San Francisco.

Mi è avanzato tempo per prendere la funicolare e raggiungere il Cerro de Monserrate, da cui si vede il miglior panorama sulla città mentre vi gustate un gelato in un bellissimo ristorante bar in stile liberty.

Se convertite i soldi in uno dei tanti sportelli di cambio ufficiali, assicuratevi di avere sempre un documento e di verificare che le banconote sia vere, perchè a me ne hanno date di false!!! Ed in generale molti colombiani cercano sempre un modo per spillarti i soldi.

La mia prima escursione, effettuata con mezzi di trasporto pubblici è Zipaquira: caratteristica la cittadina completamente in stile coloniale e la straordinaria Catedral de Sal, scavata interamente nel sale a 180 mt di profondità, con ambienti giganteschi ed esaltati da spettacolari giochi di luci. Zipaquira è un’ottima base per raggiungere anche Villa de Leyva, con le sue immense piazze e chiese di epoca spagnola, che mostra uno spaccato di come erano le città sotto alla dominazione spagnola.

Da Bogotà, con un volo interno, ho raggiunto Santa Marta, affacciata sul Mar dei Caraibi. Da non perdere la Quinta de San Pedro Alejandrino, dove morì El Libertador, Bolivar, e un giro per le calle del centro storico, senza dimenticare la Catedral, la più antica della Colombia.

Per avere un accesso comodo per visitare il Parque Nacional Natural Tayrona, ho pernottato in una meravigliosa finca sulla foce del Rio Piedra, (attenzione ai coccodrilli), immerso in una natura selvaggia, incorniciato dalla Sierra Nevada e con spiagge di sabbia bianca.

La visita al Parco deve essere organizzata calcolando bene i tempi di ingresso ed uscita. All’interno del Parco vivono ancora delle popolazioni indigene e sopravvive un ecosistema speciale per la vita di molte specie di animali.

Con un bus potete raggiungere diverse località come Palomino, meta degli neohippy, e dove ho conosciuto alcuni membri della tribù dei Kogui, un popolo amerindio che vive in pueblos e che veste solo di bianco.

Oppure Minca, dove è possibile raggiungere e nuotare sotto alla splendida cascata di Marinka.

La mia ultima tappa colombiana non poteva che essere Cartagena, patrimonio UNESCO, un’autentica rivelazione: coloratissima, seducente, energetica e proiettata verso il futuro pur valorizzando il notevole patrimonio architettonico di epoca coloniale, in gran parte restaurato.

Cartagena è la nuova capitale supercool dell’America Latina, pullula di turisti, ha locali trendy ed una vita notturna intensa, ma i suoi patii  e la sue terrazze, spesso con piscina, che sovrastano i tetti, offrono angoli di silenzio e pace.

Ovunque gruppi di giovani ballano la breakdance o le danze caraibiche. Ovunque si è tentati dai deliziosi profumi della comida colombiana che invadono le strade. Ottimi i ristoranti, dai più rinomati alle semplici trattorie in cui, per pochi pesos colombiani, si possono gustare generose porzioni tipiche.

Da non perdere un giro nel caratteristico quartiere Getsemani e nel centro storico,la Candelaria, ammuragliato da imponenti bastioni, in cui si possono ammirare tanti edifici e monumenti, piazze e chiese, tra cui la Catedral de Santa Catalina, il Palacio de la Inquisicion, il Museo del Oro, il Castillo, la casa di Rafael Nunez e i grandiosi hotel, un tempo conventi o palazzi nobiliari o caravanserragli ed ora restituiti al loro antico splendore.

Da Cartagena, partono innumerevoli battelli e aliscafi per raggiungere le celestiali acque caraibiche delle Isole del Rosario, escursioni fattibili in giornata. Alcune isole sono molto turistiche, ma in altre potrete trovare una pace assoluta e colori primordiali.”

 

Bravissimo Ale, è sempre un piacere leggere i tuoi racconti di viaggio…fanno sempre sognare!

Cile e Bolivia – Per gli amici di Charu, il racconto di viaggio di Livia e Rino

Cile e Bolivia: ad un passo dal cielo!

“Difficile scegliere quando davanti hai un paese che distende la sua affusolata gamba sull’intera costa dell’est pacifico sud americano.

Scegli e hai la sensazione di perderti tutto.

Un luogo sottile ma immenso che regalerà agli occhi il blu profondo dell’ oceano e delle sue  selvagge spiagge, il fitto verde delle foreste, montagne, le colline dei vigneti e  le citta’ patrimonio dell’Unesco, Neruda, deserti, vulcani, il bianco dei  salar, il giallo delle praterie, i laghi del colore dell’arcobaleno, altipiani e vette estreme. Anche  il corpo verrà sorpreso in poche ore dal caldo soffocante, il sole accecante, il freddo, il vento tagliente e la neve li dove proprio non te l’aspetti.

E’ quasi Natale e viaggiare in questo posto e’ come scartare decine di regali inaspettati sotto un albero incredibilmente bello!

I deserti, per definizione estremi, trovano nell’area dell’Atacama cileno un particolare prepotente risvolto. La sabbia vulcanica ricopre ogni cosa tranne alcune pietre che altissime svettano fiere come guardiani. Ti senti piccolo, insignificante ma parte di un tutto, dell’infinito.

E poi non ti basta e devi proseguire, oltre al passo Hito Cajon fino alle porte della Bolivia del sud.

Cerchi di sopravvivere  ai 4000 metri, poi 4200, 4500, 4700 e in poche ore arrivi a 5000 metri. E’ incredibile! provi dolore, fatica , felicità, preoccupazione, curiosità, ma poi scorgi una volpe solitaria e ti chiedi come potrà sopravvivere perchè tu proprio non ce la fai.

E finalmente, dopo aver passato lagune colorate, fenicotteri, coltivazioni di quinoa, arrivi al Salar di Uyuni, luogo senza fine, bianco, bianco, bianchissimo.

Tu solo,  il cielo blu e 12000 kmq di bianco sale.

L’altitudine taglia il fiato ma resisti perché qui sei su un altro pianeta, fuori dal mondo, all’inferno in paradiso.

Cosa dire, bisogna provare per capire. Non ci sono parole, video o fotografie che possano raccontare  quello che il Nord del Cile e il Sud della Bolivia ci ha intimamente svelato.

Questo viaggio non e’ stato una passeggiata, ma un percorso difficile per il corpo ma estremamente rigenerante e folgorante per l’anima! Grazie Charu”

 

 

Isole Andamane – Per gli amici di Charu, il racconto di viaggio di Ale

Havelock, isole Andamane : un angolo di paradiso

Spesso mi viene richiesto un luogo tranquillo, particolare, non affollato, di nicchia e poco sfruttato turisticamente. Ed ecco cosa ho consigliato ad Ale: le isole Andamane Leggete il suo racconto, vi affascinerà profondamente….

“Ormai si sa, i luoghi più belli spesso sono anche i più remoti. E per raggiungerli bisogna armarsi di pazienza e predisporsi a lunghi viaggi. Ma alla fine la ricompensa è grande. Come mi è capitato per questo viaggio molto particolare: tre aerei, con scalo a Chennai e un traghetto governativo che da Port Blair raggiunge la bellissima isola di Havelock, nell’arcipelago delle Andamane.

Havelock è situata nel Golfo del Bengala, appartiene giuridicamente all’India, anche se geograficamente è più vicina alla Thailandia e al Myanmar. E’ una delle mete più ricercate dagli indiani in villeggiatura e non ha ancora sedotto il grande pubblico internazionale: ancora sporadici, infatti, i turisti stranieri, ma sarà per poco. Perché l’isola si sta organizzando per accogliere sempre più viaggiatori e con strutture già al passo con i tempi.

Havelock è comunque splendida, salvaguardata da un’amministrazione cosciente del proprio patrimonio naturale, con zone protette ed incontaminate e con un’interessante varietà di paesaggi, che spaziano dalle oceaniche spiagge agli sperduti campi di riso della campagna lussureggiante, punteggiata da sporadici villaggi. Si sbarca in un porto vivace, dove ferve l’attività dei pescatori e su cui si affacciano diversi ristoranti, una pasticceria/gelateria e negozi folkloristici. Molti risciò vi attendono per portarvi all’hotel  desiderato.

Il mio resort è tra i migliori, situato in fondo alla Beach 5, in posizione tranquilla ma, al tempo stesso, abbastanza vicino al paese principale, ai ristoranti, ai negozietti e agli altri resorts. E’ una sorta di villaggio di bungalow costruiti in stile andamano, disseminati tra palme e ruscelli, anche se io ho avuto la fortuna di pernottare nell’unica struttura diversa da tutte le altre: un incredibile cubo di vetro e legno graziosamente arredato, in riva ad un laghetto e letteralmente coperto per quasi tutto il perimetro da piante acquatiche che ne schermavano la visione interna. Era come dormire in una serra ed era meraviglioso svegliarsi e vedere la luce filtrare attraverso quella protezione vegetale in cui si annidavano uccelli ed anfibi.

Il ristorante è di buon livello, ma se vi fate amico il caposala, su richiesta vi preparerà degli squisiti piatti tipici andamani che non sono nel menù.   Il resort ha la seconda spiaggia più bella dell’isola e, con l’alta marea il mare è eccezionale. L’ideale è godersi la spiaggia  al mattino poiché è orientata verso est ( le albe sono indimenticabili) e poi spostarsi in altre spiagge, come la Radhanagar Beach , detta anche Beach 7, immensa, oceanica, con una vegetazione fitta e molto verde, che nasconde piccoli templi induisti e che culmina  a nord con un’area protetta.

Se entrate in questa zona sappiate a vostro rischio e pericolo che è popolata da caimani, anche se io non li ho mai visti. Ad ogni modo la curiosità e l’incoscienza mi spingevano a raggiungere questo luogo quasi tutti i giorni, dove avevo trovato il mio angolo di Paradiso: Neil’s Cove. Sabbia bianchissima ed impalpabile, piante tropicali, che offrono molte zone d’ombra, acqua turchese e cristallina ed un silenzio assoluto. E’ questa la spiaggia che mi ha incantato di più.

Un percorso trekking, da fare a piedi oppure in bicicletta, congiunge ad un’altra famosa spiaggia detta Elephant Beach, molto amata dagli indiani e che offre diversi sport acquatici. Per raggiungerla bisogna necessariamente camminare per mezz’ora in una giungla fitta, attraverso un percorso un po’ accidentato e che termina in una foresta di mangrovie.

Un’altra spiaggia che ho molto amato è la Kalapathar Beach, dopo la Beach 5 e superato il vivace market dove potrete rinfrescarvi con un cocco fresco. E’ una spiaggia surreale, selvaggia, con reliquie di giganteschi alberi caduti, levigati dalle onde e sbiancati dalla salsedine e dal sole. Potrete camminare per chilometri senza incontrare quasi nessuno, se non sporadiche coppie di sposini, affascinati dal un paesaggio suggestivo che offre ottimi scenari per foto e video. Qui la balneazione però non è adatta per la presenza di coralli e per il mare quasi sempre agitato.

Havelock mi è entrata nel cuore anche per la sua cucina particolare e speziata, per i massaggi ayurvedici e per i festival (se siete fortunati) che coinvolge tutti gli abitanti con musiche e danze collettive.

Il periodo che ho scelto, Febbraio, è il migliore se si vuole trovare un clima secco e non eccessivamente caldo. Dall’isola è possibile effettuare diverse escursioni più o meno avventurose, a seconda delle esigenze di ognuno, chi per il diving, chi per ammirare un vulcano in piena eruzione, chi per scoprire altri angoli ancora più remoti.”

Ale

Scozia – terre di castelli e leggende reali

SCOZIA UN AFFASCINANTE E MISTERIOSO TOUR TRA MITI E LEGGENDE

Guglie altissime, pietre massicce e ambientazioni misteriose, tutto quello che vi viene in mente quando immaginate un castello, lo troverete in Scozia. Tra miti e leggende, tra storie realmente accadute e tra storie frutto della pura fantasia, la Scozia è piena di affascinanti castelli da visitare.

I castelli in Scozia sono stati costruiti per difesa e protezione. Il loro scopo principale era di contenere gli attacchi nemici e mantenere al sicuro i propri abitanti. Nel corso del tempo sono stati testimoni di storie, vicende e dure battaglie. Ecco perchè visitando la Scozia, si fa un tuffo nel tempo passato e si respira l’antica storia diventandone protagonista diretto!

Le Highlands racchiudono i castelli più conosciuti e imponenti e si visitano non solo forti storici maestosi, ma si gode anche di panorami mozzafiato.

Il tour dei castelli ha una durata variabile. Si possono studiare viaggi da 7/10 notti, partendo da Edimburgo,   ma per chi avesse meno tempo e volesse fare un weekend lungo si potrebbe anche pernottare  solamente 3 notti e visitare Il famoso Castello di Stirling, dimora degli Steward e per  ammirare il mitico monumento a William Wallace. Da qui si procede verso Glencoe, la Valle delle Lacrime, un meraviglioso paesaggio naturale che vi lascerà senza parole e dove potrete ascoltare le leggende di questo luogo. E per chiudere il Tour sosta a Inverness per una visita alla sua cattedrale e alla sua dimora e al fiume Ness.  Sul lago di Ness invece si affaccia un altro meraviglioso castello, quello di Urquhart testimone della storia di Scozia.

E per chi ama il whisky, si potrebbe coniugare  la visita storico-culturale con degustazioni in diverse distillerie famose e centenarie. La Scozia, patria per eccellenza del whisky, soddisferà tutti i palati, dal più nobile al meno nobile.

Scozia, un viaggio nella storia, tra suggestivi castelli e paesaggi mozzafiato!

 

Cape Cod e la meravigliosa Provincetown – Styled by Barbara

CAPE COD E PROVINCETOWN  – UN TUFFO NELLA NATURA E NELLA CULTURA AMERICANA

Visito Cape Cod nel New England nel lontano 2008. Anno delle elezioni presidenziali in cui vinse per la prima volta Barack Obama.

Cape Cod è una penisola nell’oceano Atlantico a sud di Boston. Arrivando da New York, bellissima, caotica, maestosa, tecnologica etc. etc… non posso che rimanere affascinata da questo paesaggio naturale e da questi villaggi di pescatori immersi in un’atmosfera quasi “sospesa” d’altri tempi.

Cape Cod National Seashore, è un’ Area Naturale protetta fortemente voluta dal presidente Kennedy, con lo scopo di preservare questa natura autentica: distese di spiagge, dune sabbiose, sentieri escursionistici e foreste per chi ama davvero rimanere in contatto con Madre Natura.

Il punto più a nord della penisola è la meravigliosa Provincetown, oltre a questa località che ospita una delle più grandi comunità gay, troviamo solo l’oceano.

P-Town, come viene comunemente chiamata dagli americani, ha toni molto delicati, tutto sembra essere al proprio posto, dai fiori, alle case, ai negozietti e ai locali ricchi di fascino. Colori pastello ovunque, bianco, tanto bianco che contrastano con le bandiere a stelle e strisce rosse e blu della bandiera americana. Quasi sembra di essere in un quadro impressionista!

In effetti trovo che questo vivace villaggio di pescatori, sia il più interessante di tutta l’isola, caratterizzato da graziose casette in legno, bei giardini e intricate stradine. Lungo la strada principale (Commercial Street) si accalcano botteghe, bar, gallerie d’arte, personaggi bohémien di ogni tipo.

Il villaggio è sovrastato dal Pilgrim Monument, una torre di granito dal quale godrete di una bellissima vista ma non fatevi scoraggiare dai 116 scalini che portano alla vetta, ne vale la pena!

Alla punta settentrionale di Cape Cod fioriscono le Province Lands, immense distese di vegetazione, dune e sabbia a ridosso del mare.

Qui a P-town, potete passeggiare, noleggiare la bicicletta ed esplorare così la zona. E ancora rilassatevi su una delle spiagge e ammirate il bellissimo faro al tramonto.

D’obbligo partecipare ad una  una delle numerose escursioni che vi porteranno ad ammirare le balene. Qui sono particolarmente conosciute per le loro capacità acrobatiche.  Avrete sicuramente modo di vedere le loro esibizioni ad una distanza piuttosto ravvicinata dalla vostra imbarcazione. Davvero uno spettacolo emozionante!

La cosa che più mi ha colpito di questa parte di viaggio sono stati i colori. A partire da quelli offerti dalla natura, ai colori delle imbarcazioni dei pescatori, alle case graziose. Tutto in un’armonia perfetta. Un vera gioia per gli occhi.

E per la sera, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ristorantini tipici dove poter gustare aragoste e zuppe di vongole, mangiare del buon merluzzo (Cape Code significa Capo Merluzzo!) sono ovunque!

Infine ricorderò sempre la bella serata passata in uno dei pub che trasmetteva in diretta un magnifico discorso del non ancora futuro Presidente Obama. Tutti erano in festa, le bandierine americane venivano sventolate ad un ritmo frenetico e alla fine del discorso di Obama, ecco l’inizio di una serata live music (voce e piano)  con tante musiche del grande Boss. Serata estremamente emozionante  e sulle note  di “Born in the USA”, “Living in America” e “New York New York” mi sono sentita come una di loro: un’americana sfegatata!

Cape Cod e Provincetown: una meta troppo bella,

da inserire di certo in uno dei viaggi nella sorprendente America

 

 

Raja Ampat – Il paradiso indonesiano “Il racconto di Sil”

Carissima Charu, per te, un breve racconto della mia esperienza a Raja Ampat.

Definire questo paradisiaco luogo come l’ultima frontiera della subacquea è quantomeno riduttivo.

Raja sta per “RE” e ampat in indonesiano significa 4; i 4 Re. Un meraviglioso tuffo nel cuore del triangolo dei coralli, una visione spettacolare di lagune, incredibile ricchezza di biodiversità, vita marina, ma non solo.

Un dedalo di pinnacoli lussureggianti ricoperti da orchidee e piante tropicali compresa la mitica pianta carnivora Nephentes; paradiso in terra per oltre 250 specie di  uccelli coloratissimi e volpi volanti che popolano le isole bordeggiate dalle mangrovie.

Iniziamo con  l’irrinunciabile tappa a Singapore, la città più verde, moderna e in continua crescita che abbia mai visto, con pernottamento nella zona di Sentosa Island.

Posizionato a due passi dal mare, il resort possiede una piscina da sogno circondata da altissimi alberi tropicali e  numerosi esemplari di pavone. Qui si può vivere Singapore al top:. Da qui facilmente si gira la città, visitando la Marina bay con i suoi mega tree, i giardini che ospitano una foresta tropicale con tanto di cascata, e una raccolta di biodiversità di tutto il mondo (ci sono persino i nostri garofani e i Baobab!).

Proseguiamo il viaggio attraverso l’Indonesia, con due scali; Surabaya, città caotica dell’isola di Giava e successivamente  Sorong, una delle due città costiere della West Papua.

A Sorong un corrispondete gentilissimo ci attende all’aeroporto per portarci in quello che sembra esser il miglior hotel della città, a pochi minuti d’auto dall’aeroporto e dal porto dove il giorno seguente dovremo imbarcarci per arrivare all’isola di Misool.

L’hotel offre belle camere spaziose, con tutti i comfort, un ristorante, una sala fitness, la piscina ed un bar, per passare alcune ore in relax dopo un così lungo viaggio.

In alternativa si può facilmente raggiungere il centro città per visitare il mercato notturno.

La mattina seguente affrontiamo il viaggio di 3 ore in barca veloce nella zona di Raja Ampat, fino a raggiungere il nostro Eco Resort.

Ad attenderci lo staff del Resort e un ottimo pranzo a base di pesce e piatti tipici indonesiani.

La bellissima struttura, posizionata su un’isola lussureggiante,  dispone di pochi bungalow ( il più piccolo è di 70 mq! con bellissime verande, e bagno all’aperto) a palafitta posizionati lungo un path in legno, aventi accesso diretto sulla laguna ricchissima di coralli dove abbiamo fatto numerosi bagni e snorkeling meravigliosamente lunghi, anche grazie alla temperatura dell’acqua che era di 30 gradi!

Inoltre, il Resort dispone di alcuni kayak e tavole per girare liberamente in laguna o circumnavigare l’isola: in un paio di ore, si costeggia l’isola e si può accedere alle altre 3 spiagge, di cui due accessibili solo via mare.

Il lato sud della laguna possiede una bella spiaggia, dove il Resort ha posizionato altri beach bungalow fronte mare, con annessa area massaggi. Sono disponibili infatti trattamenti rilassanti per il corpo di 90-120 minuti, da poter effettuare o direttamente nella propria terrazza privata, o nella zona spa!

Anche al termine di ogni immersione si può avere un rilassante massaggio decontratturante alle spalle!

Il ristorante, situato al centro della laguna, offre numerosi momenti di ristoro durante il giorno: due colazioni al mattino ( una servita prima della prima immersione e una a metà mattina), pranzo, merende del pomeriggio e cena.

Le proposte sono un mix tra piatti internazionali e cucina indonesiana o asiatica. Immancabile la selezione di frutta tropicale e di succhi freschi a scelta in ogni momento lo si desideri.

Le attività subacquee sono ottimamente organizzate con numerose barche e molte guide in modo da assicurare agli ospiti una buona suddivisione in termini di numero di partecipanti e di offerta dei punti di immersione.

Misool offre oltre 60 siti di immersione in un area protetta di 1200 kmq!

Le guide sono tutte molto attente, scrupolose e preparate. Nulla è lasciato al caso. All’interno dell’area diving è predisposto un tavolo con alcune postazioni per la pulizia e ricarica delle macchine e attrezzature fotografiche subacquee.

La cura dei particolari, la professionalità, l’attenzione all’ambiente  garantisce delle esperienze sott’acqua uniche.

Per non parlare della quantità di colori, coralli, biodiversità incredibile di queste aree.

Puoi incontrare numerosissimi e piccolissimi esemplari di nudibranco, cavallucci pigmei, fino ad esser circondato da branchi di barracuda, mante di barriera o oceaniche, squali, tartarughe, pesci di ogni genere e colore, per non parlare della quantità di corallo incredibilmente in salute, di anemoni, di spugne, fino a vedere persino lo squalo balena!

E se proprio l’attività subacquea non è nelle tue corde, il Resort può organizzare numerose possibilità di snorkeling in isole vicine, con altrettante incredibili lagune e mangrovie. Oppure si possono effettuare mezze giornate di percorsi guidati in kayak o sulle tavole, o ancora birdwatching oppure esperienze cast away su isole deserte, ma con tanto di luculliano banchetto…

Insomma, Misool è il paradiso in terra, un’esperienza irrinunciabile!

Tutto è stato perfetto e indimenticabile. La fatica del viaggio viene immensamente ripagata.

Inoltre, la proprietà del  Resort è attivamente impegnata nella salvaguardia del parco. Ogni ospite contribuisce con il suo viaggio al mantenimento della vita delle mante, grazie alla loro fondazione e al Misool Manta project che dal 2011 coinvolge numerosi locali nella lotta contro la pesca al massacro di mante e squali, per l’abominevole orrore del reperimento delle pinne ancora così richieste dal mercato asiatico.

Ogni tardo pomeriggio i manager presentano il proprio lavoro supportato da interessante materiale video-fotografico.

Altro lavoro interessantissimo è la tutela dei nidi delle tartarughe: sono numerose le possibilità di assistere alla corsa delle piccole tartarughine che uscite dalla sabbia affrontano il mare nel cuore della notte. Anch’io ho potuto godere di questo emozionante evento, proprio direttamente sulla spiaggia del Resort! Nel giro di un paio di settimane un’altra nidiata andrà a schiudersi e chi sarà lì potrà godere di questo incredibile esperienza!

Insomma, come rinunciare a Raja Ampat?

Beato chi non vi è mai stato, perché non avrà nel cuore il tormento che ho io per aver abbandonato un posto così incredibilmente bello!

Grazie Barbara.

Sil e marito

Havelock e le splendide Isole Andamane – Il viaggio di Alessandro

Havelock nelle isole Andamane: un altro paradiso sulla terra

Di nuovo in partenza! Mancano poco più di due settimane e  via verso un nuovo paradiso terrestre: Havelock nell’arcipelago delle Andamane. Sei pronto Alessandro? Dopo un lungo periodo senza soste dal lavoro, potrai finalmente rigenerarti su una delle meravigliose spiagge dell’isola sorseggiando un buon cocktail e ammirando un coloratissimo tramonto.

Musica? Libri? Chat? Nulla di tutto questo, almeno per i primi giorni. Credo proprio che la musica che ascolterai sarà quello delle onde, gli occhi si poseranno sui colori brillanti che la natura offre e le uniche parole saranno quelle che scriverai sul tuo taccuino di viaggio come inizio di  una poesia…

Ma dove si trovano esattamente Havelock e le isole delle Andamane? Dunque appartengono all’India  nonostante siano molto più vicine alle coste della Birmania, nel mare del Bengala.

Anche queste isole sono poco conosciute grazie al fatto che sono rimaste chiuse al turismo fino al  1992 e non ci si arriva facilmente con voli charter o voli con 1 scalo solo…ecco perchè si possono reputare isole incontaminate. Ci sono circa 500 isolotti ma solo 26 sono quelli abitati, tra cui Havelock.

Dopo una notte di appoggio a Chennai in India, riparti con un volo per Port Blair, capitale dell’arcipelago e dopo 1 ora e 30 di barca veloce arrivi nel colorato porticciolo di Havelock (18 km x 8 km).

Un’unica strada collega le due coste, quella dei villaggi colorati sul lato orientale che si affacciano sulle bellissime spiagge 1, 3 e 5 e quella occidentale più selvaggia dove si trova la leggendaria spiaggia n. 7. Il tuo bel resort è posizionato sulla spiaggia n. 5!

 

A proposito, sai perchè le spiagge sono numerate?  Bene, prendono il nome/numero dai campi di raccolta di legno pregiato durante il periodo delle compagnie inglesi che traghettavano il materiale dall’isola verso il continente.

Ma ritornando alla “tua spiaggia” non perdere una serata musicale in uno dei ristoranti migliori dell’isola il Red Snapper. Qui potrai degustare dentice in salsa agrodolce e riso saltato, tonno marinato al limone e semi di coriandolo e molte altre prelibatezze… mmm che acquolina!!

E che dire delle serate musicali dal sound chillout sulle terrazze dei ristoranti con vista mare?  Io ti consiglierei anche di iniziare la serata  con  un aperitivo al Emerald Gecko, un vero e proprio beach bar tutto rigorosamente in legno.

Quindi caro Alessandro,  noleggia un bel motorino per esplorare questo piccolo paradiso che offre bei sentieri per fare trekking e osservare uccelli rari, scimmie, bellissime orchidee e diversi tipi di piante a noi sconosciute.  Tuffati nel mare e osserva i pesci pagliaccio, pesci napoleone e magari se sei fortunato e sei fai immersioni incontrerai la Mucca di Mare, dugongo  in via di estinzione!

Che altro dirti Alessandro…

ENJOY YOUR TRIP AND HAVE A WONDERUL STAY IN HAVELOCK!

 

Andamane: consigli e idee

  • Periodo consigliato: dicembre-aprile
  • Documenti: passaporto, visto per l’India e permesso per le isole (questo da fare in loco)
  • Fuso orario: +4,30 dall’Italia
  • Vaccinazioni: nessuna
  • Lingua: inglese e hindi
  • Valuta: rupia indiana 1€ = 78 rupie

 

Raja Ampat: paradiso indonesiano – Il viaggio di Sil

Raja Ampat: il paradiso indonesiano per veri intenditori della natura.

Raja Ampat in indonesiano significa I quattro re. Quattro sono, infatti, le isole principali che formano l’arcipelago (se ne contano 1500 in tutto tra scogli e isolotti).

Le isole “RE” sono WaigeoMisoolSalawati Batanta e, insieme, formano un enorme parco marino, Cenderawasih Bay.

Questo è  il paradiso scelto da Silvia e consorte per il loro viaggio di fine anno!  Lo scenario è spettacolare  soprattutto per la magnifica  barriera corallina. Raja Ampat, meta conosciuta dai più esperti sub che ricercano veri e propri luoghi incontaminati.  Nello spettacolare  mondo sott’acqua si osservano  mantesqualidugonghi e cavallucci marini . In totale si contano ben 1397 specie marine. Se non sapete fare sub, sarà sufficiente fare un po’ di snorkeling per osservare un’infinità di pesci colorati!

Nelle sue acque si contano  circa 600 specie diverse di coralli ovvero il 75% delle barriere coralline mondiali. Ecco perché molti lo definiscono il triangolo del corallo. Insomma in queste isole si vive la natura profondamente!

Per Silvia e Dario un viaggio sognato e atteso da molto tempo. E dove celebrare la fine del 2017 e iniziare l’anno nuovo se non in questo posto che toglie il respiro??

L’isola di Silvia e Dario è l’isola di Misool con solitarie e selvagge spiagge.  Il loro eco resort conta solo una ventina di “villas” disegnate e costruite all’insegna del comfort, privacy e sostenibilità. Lo stile è quello balinese tutte dotate di bagno “open air”!

Che dire, fare un doccia sotto un cielo stellatissimo fa sognare chiunque…

Un viaggio adatto per chi ha molta pazienza.
Già perché raggiungere l’arcipelago non è semplice e ci vogliono 1 o 2 notti di appoggio prima di salire sulla barca veloce  e mettere piede sulla sabbia fine e bianchissima.
Un modo per raggiungere le isole è fare scalo a Giacarta  o  Singapore o Bali con destinazione finale Sorong. Da Sorong bisogna poi prendere il ferry che impiega circa due ore.
Beh, se fossero facilmente raggiungibili, non si definirebbero più isole  incontaminate!

 

 

Raja Ampat: consigli e idee

Periodo consigliato: da ottobre a dicembre
Documenti: passaporto. Visto da fare in loco
Fuso orario: + 7 ore dall’Italia durante l’ora legale
Vaccinazioni: nessuna
Valuta: rupia indonesiana 1€ = 12000 rupie indonesiane, dollaro americano e carte di credito accettatte.

Raja Ampat vero paradiso terrestre per chi ama vivere in un sogno!

Raja Ampat un vero paradiso terrestre dove vivere in un sogno! 

Tamil Nadu e Kerala- un viaggio tra templi sacri e piantagioni di spezie

L’essenza del Tamil Nadu e del Kerala

Un viaggio tra templi sacri e piantagioni di spezie

09 marzo 2018 – 20 marzo 2018

 

 

Chennai / Mahabalipuram / Pondicherry / Tanjore / Madurai / Periyar / Kumarakom / Kochi

Un tuffo nell’India meridionale per scoprire i luoghi  sacri hindu e respirare la spiritualità dell’india autentica. Dalla mistica regione del Tamil Nadu, si passa al verdissimo Kerala. Un tour tra le piantagioni di spezie e the percorrendo la via degli Dei. Per chi vuole, estensione mare in un eco-resort dove sperimentare i benefici delle terapie ayurvediche o semplicemente per rilassarsi!

 

Tipo di viaggio: tour di gruppo IN ESCLUSIVA   – MAX 10 PERSONE –
Costo per persona TOUR in camera doppia a raggiungimento di 10 persone: € 1440,00    € 1350,00

Gruppo da 6 a 9 persone:  € 1650,00  € 1480,00

 Supplemento camera singola: €489,00

(possibilità per chi fosse sola di condividere la camera doppia)

 Costo per persona VOLO comprensive di tasse aeroportuali: € 625,00 soggetto a riconferma

 Termine adesione 20 dicembre 2017

 Acconto a conferma del 30% e saldo entro 7 febbraio 2018.

 

Il costo include:

  • Tutti i trasferimenti con automezzo privato con autista
  • Sistemazione in camera doppia in standard hotel (ma sempre in stile) in mezza pensione escl bevande
  • Assistenza e guida locale in inglese
  • Accompagnatore dall’Italia: Barbara-Charumati
  • Visto
  • Assicurazione medico bagaglio
  • Ingressi ai siti

Il costo non include:

  • mance (70,00 € a persona)
  • assicurazione annullamento facoltativa(45,00 € a persona)
  • Pasti dove non menzionati
  • Bevande
  • E tutto quanto non indicato nel “Il costo include”

 

 

ITINERARIO 

10 Marzo  Chennai  – Mahabalipuram

Arrivo a Chennai, trasferimento in albergo a Mahabalipuram, situata sulle spiagge della costa del Coromandel.

11 Marzo Mahabalipuram – Pondicherry

Visita dei templi e monumenti sacri di Mahabalipuram dell’epoca Pallava (6°- 8° secolo), che si affacciano sulla spiaggia e sul mare. Spettacolare il grande bassorilievo scolpito su una roccia che rappresenta la discesa della dea Ganga sulla terra, resa possibile dall’intervento di Shiva. Proseguimento per Pondicherry, antico avamposto coloniale francese; visita della città “bianca”, con i vecchi edifici dai colori brillanti del periodo coloniale e le vie perfettamente perpendicolari fra loro, e dell’animata città Tamil, con l’affollato mercato e i venditori di strada.

2 Marzo Pondicherry – Tanjore

Visita del tempio di Gangaikondacholapuram, grande complesso dedicato a Shiva ed edificato nell’11° secolo. Proseguimento per Tanjore, visita del Museo della città, dove sono conservate raffinatissime sculture in bronzo del periodo Chola, ed infine visita di uno dei grandi templi viventi dell’India meridionali, il tempio Brihadishwara, uno dei più importanti esempi di arte dravidica.

13 Marzo Tanjore – Tiruchirapally (Trichy) – Chettinad

Partenza per Trichy; visita dell’impressionante fortezza e del complesso religioso dedicato a Vishnu sull’isola Srirangam, nel fiume Kaveri. Il tempio è una vera cittadella circondata da mura che racchiudono, oltre agli edifici sacri, anche abitazioni e un infinito labirinto di bancarelle e negozi. Proseguimento per la zona di Chettinad, un insieme di villaggi fra i pochi rimasti degli originali, dimora di banchieri, commercianti, gioiellieri e artigiani che costituivano una comunità a sé stante nel 19° secolo. Chettinad è di estremo interesse per l’architettura delle case e dei palazzi, per la cucina a base di spezie rare e di combinazioni inusuali. Pernottamento in una delle case tradizionali della zona.

14 Marzo Chettinad Mattinata dedicata a visitare i templi,  le case e i palazzi, osservare il prezioso lavoro dei tessitori che producono meravigliosi tessuti e sari con i disegni e i colori tipici di Chettinad e altri artigiani della regione. Pomeriggio a  disposizione per fare brevi escursioni in bicicletta, imparare i segreti di qualche ricetta antica, e assaporare il piacere di una zona dell’India lontana dal clamore ma ricca di storia, cultura e tradizioni.

15 Marzo Chettinad – Madurai

Proseguimento per Madurai. All’arrivo visita del piccolo Museo dedicato a Gandhi, e dello spettacolare tempio di Meenakshi, importantissimo centro religioso, all’interno del quale si dice si trovino 33 milioni di sculture che rappresentano le diverse divinità, dedicato alla sposa di Shiva. Il tempio è uno dei più grandi di tutta l’India ed è sempre frequentato da una folla immensa di pellegrini che sostano a lungo in preghiera o si bagnano nelle acque del bacino sacro. In serata è possibile assistere alla suggestiva cerimonia notturna durante la quale le statue di Shiva e Parvati si ricongiungono dopo una processione accompagnata da musica e preghiere.

16 Marzo Madurai – Periyar

Partenza da Madurai attraverso le risaie che cedono gradualmente il passo alle montagne fino ad arrivare al parco di Periyar, a circa 1100 metri di altitudine, abitato da numerose specie di animali. Escursione a piedi nel parco nazionale.

17 Marzo Periyar –  Kumarakom

Visita a una piantagione di spezie e proseguimento per la zona delle backwaters un vasto intreccio di canali di acqua salmastra fra il mare e la laguna che lambiscono villaggi e risaie. Sistemazione in resort sulla laguna e tempo a disposizione per un po’ di riposo o per sperimentare i piaceri dei massaggi ayurvedici.

18 Marzo Kumarakom – Kochi

Escursione  in barca  sui canali e pranzo a bordo.  Proseguimento per  Kochi, città colonizzata da portoghesi, olandesi e spagnoli fra il 16° e il 18° secolo e costruita parzialmente sulla terra ferma e in parte su alcune isole.

19 Marzo Kochi

Visita della parte storica della città, Fort Cochin e Mattancherry: il quartiere ebraico, la sinagoga, il palazzo di Mattancherry, conosciuto come il palazzo Olandese, e la zona del porto con le caratteristiche reti a bilanciere. Nel tardo pomeriggio  spettacolo di Katahakali, danze e pantomime ispirate dalla mitologia indiana.

20 Marzo  Kochi

Trasferimento in aeroporto  per il volo di rientro.

 

Kenya: i panorami africani. Il racconto di Debora e Federico

 

Kenya: safari, relax e panorami africani!

Finalmente le vacanze sono arrivate…
Grazie a Barbara Charumati siamo riusciti a trovare la nostra vacanza, destinazione Kenya.
All’alba atterriamo a Mombasa e ci mettiamo in viaggio verso Watamu dove alloggeremo al Garoda Resort, un grazioso ed accogliente villaggio a misura d’uomo, lo staff e l’ animazione sempre molto gentili ed ospitali, camere pulite e confortevoli, ristorazione e cibo ottimi; la spiaggia lunghissima è soggetta alle maree che cambiano durante la giornata, puoi camminare per centinaia di metri arrivando alle lingue di sabbia o giocare con le onde a riva.
 
Durante il nostro soggiorno abbiamo partecipato a più escursioni; la prima è stata il Safari blu a Mida Creek, dal porto di Watamu siamo saliti su una barca con il fondo in vetro a due piani con il tettuccio di legno per godere del fondale marino. Abbiamo fatto snorkeling nella barriera del parco marino di Watamu  e poi siamo ripartiti verso Mida Creek, una riserva naturale con alberi di mangrovie. Nell’Isola di Waka Waka, nel centro di Mida Creek, abbiamo fatto un fantastico pranzo a base di aragosta, polpo, gamberi e pesce alla griglia, riso al cocco con sugo di polpo, frutta e bevande rinfrescanti! Dopo il pranzo, la tribù Giriama ha fatto uno speciale spettacolo di danze tipiche locali.
Nella seconda gita siamo andati a visitare L’isola dell’Amore passeggiando sugli atolli di sabbia bianca finissima, dove si ammira la barriera corallina e si gode dell’immensità dell’oceano Indiano che si apre davanti a noi.
L’11 agosto all’alba siamo partiti per il Safari nel parco della Tzavo Est, tra i colori della terra rossa in contrasto con il verde delle foreste, passiamo tra i villaggi tipici africani, ci fermiamo a Crocodile Point, dove si possono ammirare i coccodrilli nel fiume Galana e le simpatiche scimmiette (chlorocebri).
Entrati nel parco era una continua emozione, antilopi, orici, dik dik, giraffe, elefanti, leoni, ippopotami ghepardi, gherenuc, silvicapra zebre, bufali, facoceri, iene, procavie, babbuini gialli, struzzi, aquile, uccelli tessitori lucertole coloratissime e tanti altri animali…
 
In tarda mattinata arriviamo al Voi Safari lodge dove sosteremo per pranzo e per il pernottamento, un piccolo angolo di paradiso, un’incantevole struttura al centro del parco, con una graziosa piscina ed una vista spettacolare, per la sicurezza dei turisti è stato creato un belvedere fronte abbeveratoio, dove si possono ammirare tutti gli animali di passaggio…
Il pomeriggio e la mattina seguente la dedichiamo al game drive, che regala continue emozioni; la sera dopo una deliziosa cena al lodge, ci si perde nel silenzio e nel buio ad ammirare le stelle, o si condividono i racconti di viaggio attorno ad un fuoco… un vero momento di raccoglimento e riflessione da non perdere!
Sulla strada di ritorno, abbiamo la possibilità di vedere dei villaggi e le loro scuole un piccolo tuffo nella vita africana, qui ti rendi conto di quanto siamo fortunati, e ti si apre il cuore, ecco il vero mal d’Africa…
Nei giorni seguenti facciamo dei piccoli tour nei dintorni del villaggio: un po’ di vita quotidiana africana, ricca di colori sapori e tradizioni d’altri tempi.
A Malindi abbiamo la fortuna di entrare in una fabbrica di legno dove tutto viene fatto rigorosamente a mano, decorazioni e oggettistica di uso quotidiano locale e souvenir.
Vicino a Malindi c’è Marafa  Hell’s Kitchen un posto incredibile da non perdere, all’inteno del canyon ci sono guide specializzate nella storia del sito che ti accompagnano nel tour. E poi via!  Dentro e fuori  le gole in attesa del tramonto che rende il luogo ancor più magico.
E poi continuiamo con le visite, ma dato il tempo nuvoloso decidiamo di fare un giro a pochi chilometri da Watamu a vedere le rovine di Gede, un sito archeologico immerso nei baobab secolari abitato da simpatiche scimmiette….
Un altro bel posto da visitare è la spiaggia di sabbia dorata, straordinaria nella sua vastità e nello scintillio  del suo colore, in auto passando per le saline ci siamo spostati  fino all’isola di Robinson, che abbiamo poi raggiunto in barca. Una piccola isola immersa nelle mangrovie con una graziosa struttura fatta di legno e materiali riciclati. Incredibile vedere la spiaggia invasa da granchi…!
Se siete amanti dello snorkeling un altro luogo da non perdere è il parco marino di Malindi, invaso da mille pesci tropicali che abitano la barriera corallina. Saliti sulle tipiche barche con il fondo in vetro ed il tetto in legno ci siamo diretti verso Sardegna 2 un’incantevole spiaggia dall’acqua cristallina con mille sfumature, dal blu più intenso all’azzurro trasparente.
Quando c’è la bassa marea, emerge un atollo paradisiaco. Si possono vedere con facilità stelle marine e se si è fortunati anche i delfini e per finire in bellezza: un delizioso pranzo a base di pesce cucinato direttamente in barca…
 
La nostra vacanza ternmina con  il tramonto a Birdwatching. E da qui, nelle palafitte immerse nelle mangrovie ecco che ricordiamo tutte le splendide emozioni vissute… peccato dover ritornare!!
Grazie a Barbara – viaggi di Cherumati
e a Fragola della Discovery Kenya.
Debora e Federico