Viaggiare con Charumati ai tempi del coronavirus: Giappone

SECONDO APPUNTAMENTO

GIAPPONE

Una delle mete per prima colpite dal covid19, insieme alla Cina e protagonista in questo periodo per la fioritura dei ciliegi, il Giappone rappresenta una delle culture più lontane ed esotiche che ci possa essere. Con 30 parchi naturali, numerose sorgenti termali, 17 siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, isole montagnose e vulcaniche, valli e lunghe coste, il Giappone offre paesaggi meravigliosi e godibili tutto l’anno.

E allora che ispirazioni ho scelto stavolta per questa bellissima meta? Leggete qui sotto!

CIAK SI GIRA

MEMORIE DI UNA GEISHA

Il film di Rob Marshall è vincitore di 3 premi Oscar nel 2006 (miglior fotografia, scenografia e costumi).

Giappone, 1929. Chiyo, una bambina di nove anni figlia di pescatori, viene venduta ad una okiya, una casa di geishe di Tokyo gestita dalla signora Nitta. Costretta a lavorare duramente e a subire le angherie della crudele Hatsumomo, col tempo la piccola Chiyo deciderà di essere una geisha e comincerà un difficile apprendistato; fino a quando, con il nome di Sayuri, sarà conosciuta come la donna più desiderata del paese.

Un film che ho apprezzato molto non solo per la bellissima colonna sonora ma anche per l’ambientazione che racconta uno spaccato della cultura millenaria giapponese senza cadere mai nella volgarità. Una storia d’amore educata che mantiene un perfetto equilibrio tra delicatezza e poesia.

Frasi tratte dal film:

“Qui in Giappone fate di tutto un rituale, vero?
È l’arte di trasformare l’abitudine in un piacere.”

“Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l’acqua, l’acqua si scava la strada attraverso la pietra, e quando è intrappolata, l’acqua si crea un nuovo varco.”


KIKI CONSEGNE A DOMICILIO,

Come non menzionare il Maestro Hayao Miyazaki? Ho iniziato a conoscere il Maestro con il film d’animazione  “ La città incantata” con cui ha vinto l’Orso d’Oro di Berlino nel 2002 e l’Oscar come miglior film d’animazione nel 2003.

Kiki è una giovane strega che come da tradizione al compimento dei 13 anni deve lasciare la sua casa e la sua città per intraprendere un anno di noviziato. Parte sulla sua scopa e in compagnia del suo gatto nero percorre un lungo viaggio pieno di peripezie fino ad arrivare alla cittadina di mare Koriko. Qui per sopravvivere inizia il suo nuovo lavoro di consegna pacchi per la panetteria  sopra la quale ha la sua dimora. Smarrita e impaurita inizialmente, determinata e sicura poi, Kiki riesce a ad entrare cosi nel “mondo adulto”. All’abitudine preferisce l’adattamento che fa rima con creazione e con l’essere resiliente. Nulla è impossibile se si vincono le proprie paure.

I film di Miyazaki sono pura magia, sono letteralmente dei quadri dai colori pastello. Delle vere e proprie carezze per l’anima. Fantasia, creatività e leggerezza con dei messaggi però molto profondi.

Tra le sue animazioni (Il mio vicino Totoro, Il castello errante di Howl e tanti altri) ho scelto “Kiki consegne a domicilio” per il messaggio che lascia e cioè quello di non arrendersi mai e rimanere fedeli alla propria natura, mettendo a disposizione e sfruttando al meglio tutte le proprie qualità.  Messaggi che ora più che mai sono diventati i nostri mantra.

 

L’ARTE DI LEGGERE

KITCHEN  di Banana Yoshimoto (recensione di Cristina Costa  booklover)

“Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina” questo è l’incipit.

Il libro racconta la storia di Mikage, una giovane donna, orfana fin da piccola, che perde anche la nonna che l’aveva cresciuta, e si trova improvvisamente sola. Sola, fino a quando le “capitò un miracolo, qualcosa caduto dal cielo” il giovane Yuichi.

Mikage dà quindi una svolta alla sua vita e inizia a studiare per diventare cuoca…”stando in piedi al centro di una cucina tutto può ricominciar da capo e qualcosa ritorna”.

Una scrittura delicata, ovattata, sognante, malinconica, nonostante, o forse proprio per i temi toccati: la solitudine e la morte che legano indissolubilmente i due protagonisti, dapprima circospetti l’uno verso l’altra, rispettosi del dolore altrui, dei bisogni dell’altro; sembra quasi si sfiorino a distanza, si avvicinino senza mai toccarsi, sapendo però di esserci.

Frasi tratte dal libro:

“Voglio assolutamente continuare a sentire che un giorno morirò. Altrimenti non mi accorgo che vivo. Per questo è così la mia vita”

“A volte, nel buio, mi avvicino, passo a passo, verso l’orlo di un precipizio, ma se sbuco su una strada maestra tiro un respiro di sollievo. Anche quando penso di non farcela, conosco la bellezza della luce della luna, lassù. Una luce che penetra nell’anima”

Se volete invece GODERE DI ALCUNI IMMAGINI del Giappone, con protagonisti dei miei cari amici nonché viaggiatori, cliccate sul seguente link:

http://www.charumati.it/2017/10/04/giappone-thailandia-racconto-flavia-jacopo/

NUOVO APPUNTAMENTO MERCOLEDI’ PROSSIMO.

PER DOVE? SORPRESA!