Viaggiare con Charumati ai tempi del coronavirus: Namibia

 

TERZO APPUNTAMENTO

NAMIBIA, ESSERE PROTAGONISTI DI UN RACCONTO!

Era da tanto che volevo fare un viaggio in Africa, ma l’Africa vera, con la A maiuscola! Ed ecco che magicamente capita l’occasione…e spesso quando le cose capitano così senza nessuna programmazione bisogna cogliere l’attimo!

Una meta insolita per chi inizia ad approcciarsi all’Africa australe. Solitamente si comincia con il meraviglioso e più easy Sudafrica, invece nel mio immaginario è sempre stata la Namibia ad esercitare una magica attrazione, così, senza un apparente motivo.

Pensavo all’Africa e pensavo alla Namibia…un richiamo?? Direi di si, perché è stato un amore a prima vista.
Un paese che ha dell’incredibile come incredibili sono i suoi paesaggi. Ti sembra di vivere un viaggio nel viaggio, un racconto di avventure per ragazzi e adulti.

Dov’è L’Africa? Sei in spiaggia con otarie e pinguini, davanti a te l’oceano e allora ti guardi intorno e ti chiedi: ma sono in Africa? E poi ti rigiri e vedi  elefanti, giraffe, leonikudu e antilopi, e poi ecco che invece ti ritrovi in mezzo a cittadine con campanili in perfetto stile MittelEuropeo, perfettamente organizzate e pulite. E allora pensi che forse stai sognando, che forse sei ancora in Europa; ma volgendo lo sguardo oltre sei nel bel mezzo delle dune! E allora ti devi fermare, devi fare un bel respiro ed entrare in un negozio con la scritta “Delikatessen”….ma poi intorno a te vedi i boscimani…

Insomma la Namibia è un racconto vero e proprio ricco di emozioni e avvenimenti. Un racconto che prevede certamente ambientazioni surreali come la Skeleton Coast, dove al largo della costa giacciono relitti incantati ingoiati dalla nebbia. Piante che vivono proprio grazie alla nebbia perché non potrebbero procurarsi acqua altrove.

Ambienti inverosimili come la Deadvlei, un luogo più unico che raro. Questa foresta nel deserto ti lascia letteralmente a bocca aperta per il contrasto dei suoi colori: il blu brillante del cielo, il rosso/arancio delle dune, il bianco della palude d’argilla con i suoi alberi neri pietrificati. Wow! Un paesaggio suggestivo, quasi alieno che ti rimane nel cuore e nella mente e ti risuona dentro.

Il viaggio in Namibia è un viaggio nella natura più selvaggia dove i protagonisti non sono gli uomini ma l’ambiente, e soprattutto tutti e quattro gli elementi: fuoco, terra aria e acqua. E nel silenzio assordante, la sabbia, il vento, il caldo, gli animali, le piante e le stelle hanno una loro voce e sono loro i veri narratori di questo straordinario racconto.

Anche nella letteratura e nel cinema la Namibia rimane coerente con il suo fascino di diamante grezzo, da scoprire e dedicato solo a pochi. Sono poche infatti le opere ambientate in questo paradiso dove solo madre natura è la vera padrona. Cosi ho ampliato la ricerca

L’ARTE DI LEGGERE

LA SPIAGGIA INFUOCATA – Wilbur Smith

Il famoso romanziere che ha ambientato la stragrande maggioranza dei suoi successi nel continente nero, ha dedicato parte della saga dei Coutney ambientandola nientemeno che in Namibia, sulla stregata e spettrale skeleton coast.

L’OSSO BIANCO Barbara Gowdy
“Se gli elefanti potessero raccontare una storia, sceglierebbero senz’altro quella di Mota, una giovane femmina d’elefante con il dono della preveggenza rimasta orfana alla nascita. Gli elefanti protagonisti di questa storia lottano per la sopravvivenza del branco e della specie guidati tanto da un olfatto straordinario quanto da visioni, ricordi e allucinazioni e il viaggio che intraprendono diviene un’odissea che mette alla prova la loro capacità di resistenza, il loro spirito di sacrificio” Vi sareste mai immaginati di immedesimarvi in un’elefantessa e vedere le cose dal suo punto di vista??

CIAK SI GIRA

BLOOD DIAMONDS di Edward Zwick con Leonardo Di Caprio – Zimbabwe, Sudafrica. Storia di un cinico ricercatore di diamanti che per il potere e i soldi non si pone limiti fino a quando capisce che oltre ai diamanti e a ciò che rappresentano c’è ben altro.

Frase tratta dal film
“Danny, dammi la mano. Questa terra rossa ce l’abbiamo nella pelle. Gli Shona dicono che il colore viene dal sangue sparso combattendo per questa terra. È casa nostra: tu non lascerai mai l’Africa. “

IL RAGAZZO CHE CATTURO’ IL VENTO Chiwetel Ejiofor

Tratto da una storia veraMalawi, Africa sud-orientale, 2001. “Il tredicenne William vive con la famiglia in un villaggio alle soglie del deserto, aiutando i genitori a coltivare la terra e frequentando la scuola locale. Dopo l’arrivo della siccità, le cose per la famiglia di William si complicano: il grano smette di crescere, il neoeletto governo, tradendo le speranze della popolazione, raziona il cibo e una grave carestia si diffonde nella regione. Costretto ad abbandonare la scuola, William, appassionato di scienze e abile riparatore di apparecchi radiofonici, comincia a progettare la costruzione di un rudimentale mulino a vento per pompare l’acqua dai pozzi e così irrigare i campi. Per farlo dovrà comprendere le leggi della natura e sfidare l’opposizione del padre, il quale non crede ai sogni tutt’altro irrealizzabili del figlio.”

NUOVO APPUNTAMENTO
MERCOLEDI’ PROSSIMO.

PER DOVE? SORPRESA!